Tumore ovaio colpisce 50.000 donne, pesano geni e obesità



(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Il cancro dell'ovaio, tra i tumori più aggressivi e meno conosciuti, colpisce in Italia 50.000 donne e sono 5.200 le nuove diagnosi ogni anno. Per le pazienti, indagare la predisposizione genetica può fare la differenza per la propria salute e per quella delle altre donne della propria famiglia. Il 15-25% dei casi infatti sono di origine ereditaria e causati dalla mutazione di due geni. A fare il punto, il convegno organizzato oggi presso la sala Zuccari del Senato da Acto, la prima associazione italiana nata per sostenere la cura e la prevenzione del tumore ovarico.    Nello stadio iniziale, il tumore ovarico è generalmente asintomatico. Nelle forme avanzate, i sintomi più comuni sono persistente gonfiore e dolore addominale. Una diagnosi tempestiva migliora le possibilità di sopravvivenza grazie alle terapie oggi disponibili, ovvero anti-angiogenici e i PARP inibitori. Ma "per il carcinoma ovarico il Pap test non serve, non esistono vaccini o test di screening. Esistono però strumenti di indagine diagnostica, che rilevano le alterazioni dei geni BRCA1 e BRCA2, che sono di origine ereditaria e aumentano il rischio di malattia fino a 50 volte", spiega Nicoletta Cerana, presidente di Acto. Per accertare l'esistenza di tali alterazioni basta un semplice esame del sangue. "Per le pazienti - precisa Elisabetta Razzaboni, psicologa dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena - sapere di essere portatrici della mutazione può inizialmente non essere semplice.    La conoscenza però è antidoto contro la paura. Aiuta a misurarsi con qualcosa che ha un nome preciso e permette di definire le armi terapeutiche". Inoltre dà la possibilità di informare del rischio le proprie sorelle, cugine, figlie. Sapere di avere un familiare portatore può infatti incentivare la prevenzione ed evitare abitudini che costituiscono ulteriori fattori di rischio associati a questa neoplasia, come fumo, alcol e obesità.    Tuttavia, precisano gli oncologi, il test per i geni BRCA non è un test preventivo "per tutte le donne" e l'indicazione resta per le donne già malate o per quelle che hanno una storia familiare per questa neoplasia. In questi casi il test è rimborsato dal Servizio sanitario.(ANSA).   









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