I giovani italiani fanno poco sport, pediatri in prima linea



(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Il 18% dei bambini italiani fa sport per non più di un'ora la settimana, contrastare la sedentarietà tra i più giovani è una delle priorità dei pediatri di famiglia.    All'indomani della diffusione delle Linee di indirizzo del ministero della Salute sull'attività fisica, arriva il plauso dei pediatri della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) che sottolinea: "Riconosciuto il ruolo fondamentale dei pediatri di famiglia". Il presidente nazionale della Fimp Paolo Biasci spiega: "Il nostro Paese ha un grande bisogno di promuovere correttamente l'attività fisica tra i giovanissimi. Dobbiamo essere in prima linea per contrastare la sedentarietà, un grave e sottovalutato problema di salute".    La Fimp, che ha contribuito al documento redatto dal Tavolo di lavoro istituito presso la Direzione generale della Prevenzione sanitaria e approvato in Conferenza Stato-Regioni, indica che i tre principali compiti che il pediatra di famiglia deve svolgere quando assiste un bambino o adolescente che pratica regolarmente esercizio fisico, sono valutare le condizioni di salute psicofisica, effettuare un costante monitoraggio e sensibilizzare le famiglie.    "E' un documento importante - sottolinea Domenico Meleleo di Fimp - nel quale viene ribadito il ruolo fondamentale del pediatra di libera scelta. Ci è stato riconosciuto il compito di assistere i giovanissimi che praticano sport attraverso controlli periodici. Dobbiamo inoltre valutare le condizioni di salute psicofisica del bambino e dell'adolescente prima di cominciare una pratica dell'esercizio fisico". Il monitoraggio - spiega ancora - deve proseguire col passare del tempo per valutare gli effetti di queste attività sulla salute. E ancora: "Possiamo sensibilizzare, motivare e sostenere la famiglia sui vantaggi dell'esercizio fisico regolare sotto forma di attività ludiche o sport, anche informando su quali possono essere le opportunità di praticarlo e indicando professionisti e strutture qualificate".    Il documento, che va di pari passo con gli obiettivi del Piano d'azione globale sull'attività fisica per gli anni 2018-2030 approvato dall'Oms, ribadisce anche per l'Italia l'approccio che tiene in considerazione tutti i fattori che influenzano lo stile di vita e mira a realizzare azioni efficaci di promozione della salute. (ANSA).   









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