Dai criceti siriani una chiave per curare l'Alzheimer



(ANSA) - ROMA, 19 FEB - Quando fa freddo i criceti siriani vanno in letargo. Nelle loro tane si mettono in "ibernazione" per cercare di sopportare il freddo. Questa loro tecnica può essere una delle chiavi della ricerca scientifica per cercare di scoprire una nuova cura contro l'Alzheimer. E' quanto emerge da uno studio spagnolo pubblicato sul Journal of Proteome Research.    Quando vanno in letargo il loro cervello subisce cambiamenti strutturali e metabolici per aiutare i neuroni a sopravvivere alle basse temperature. Un evento chiave in questo processo sembra essere la fosforilazione (una reazione chimica con un gruppo fosfato) di una proteina chiamata tau, che è coinvolta proprio nello sviluppo del morbo. Nel cervello degli animali in letargo, la tau fosforilata può formare strutture aggrovigliate simili a quelle osservate nei pazienti con Alzheimer. Ma proprio queste strutture scompaiono e la fosforilazione della tau viene rapidamente e completamente invertita quando l'animale in letargo si sveglia. Gli studiosi sono arrivati a questa conclusione dopo aver analizzato 337 composti che sono cambiati durante il letargo, inclusi specifici amminoacidi, endocannabinoidi e crioprotettori del cervello. In particolare, un gruppo di lipidi chiamati ceramidi a catena lunga (che potrebbero aiutare a prevenire il danno ossidativo al cervello) erano altamente elevati negli animali in ibernazione rispetto a quelli che si erano svegliati di recente. Il più grande cambiamento per qualsiasi metabolita (circa 5 volte maggiore negli animali in letargo rispetto agli animali che non lo erano) era proprio per l'acido fosfatidico, che è noto per attivare un enzima che fosforila la proteina tau.(ANSA).   









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