Contro problemi salute globale partnership pubblico-privato



(ANSA)- ROMA, 19 MAR - Malattie infettive, oncologiche, cardiovascolari e resistenze antibiotiche. Ma anche le grandi questioni dell'impatto sulla salute di fenomeni globali come i cambiamenti climatici. Possono essere affrontate solo attraverso uno sforzo di responsabilizzazione di tutti gli attori pubblici e privati coinvolti sul fronte delle emergenze di sanità pubblica.    A illustrare l'approccio dei governi è stato oggi ad Inventing For Life Health Summit a Roma il Premio Nobel per la Pace 2011 Ellen Eugenia Johnson Sirleaf, dal 2006 al 2018 Presidente della Liberia, prima donna a rivestire questo ruolo nel continente africano. Durante il suo mandato, la Presidente Sirleaf ha concentrato la sua attività sulla ricostruzione economica del Paese, devastato da anni di guerra civile, e sui diritti delle donne, tra cui il diritto alla salute. La Liberia ha un alto tasso di mortalità infantile (67 bambini muoiono ogni 1.000 nati vivi) e un'aspettativa di vita di soli 59 anni. Quando la guerra civile decennale che ha dilaniato il Paese si è conclusa, nel 2003, c'erano solo 50 medici in un Paese di 4 milioni di persone.    Su tutto questo, nel 2014, si è abbattuta l'epidemia di Ebola.    La malattia ha fatto vacillare tutta l'economia nazionale.    "Questa esperienza ci ha insegnato molto - commenta oggi Sirleaf - abbiamo imparato che il sistema sanitario mondiale è forte quando è forte il suo anello più debole. Investire nell'assistenza sanitaria primaria è il modo migliore per individuare e fermare le epidemie locali prima che diventino pandemie globali. Quando questo sistema primario è forte, i pazienti sviluppano relazioni di fiducia con gli operatori sanitari, che possono individuare i primi segni premonitori delle epidemie e lanciare l'allarme quando necessario". In questa prospettiva, nel 2018, il suo governo ha lanciato un programma per addestrare e schierare 4.000 assistenti sanitari di comunità entro il 2021: un audace piano per fornire assistenza sanitaria a quasi il 30% della popolazione liberiana, che vive in aree remote a più di un'ora di cammino da una clinica sanitaria. Nel frattempo il vaccino Msd per Ebola, donato in uso compassionevole grazie ad una partnership con l'OMS, consente di autare a contenere le ricorrenti ondate di epidemia in diversi Paesi africani. Ebola è stata proprio, secondo Sirleaf, una storia di successo di collaborazione pubblico-privato.   









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