>ANSA-BOX/ Farmaci innovativi, off limits per un medico su 3



(ANSA) - ROMA, 19 FEB - L'indisponibilità dei farmaci innovativi e le carenze dei centri abilitati alla prescrizione ricadono sulla salute dei pazienti. Quasi un medico su due dichiara di non aver potuto prescrivere un farmaco innovativo perché non disponibile nella struttura (36%) o perchè deve seguire indicazioni amministrative o delle Commissioni regionali e aziendali sull'accesso al trattamento (34%). Sono dati che emergono dalla Indagine civica che ha coinvolto 286 professionisti sanitari, sull'accesso ai farmaci innovativi, presentata oggi a Roma da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.    Ad incidere in particolare sono i tempi e i passaggi burocratici: dall'inserimento dei farmaci nel prontuario terapeutico regionale o aziendale alla prescrizione occorrono mediamente da 1 a 3 mesi (per circa il 40% dei professionisti).    Dalla pubblicazione della delibera all'approvvigionamento, possono trascorrere dai 31 ai 120 giorni (per circa un terzo dei professionisti). Inoltre, i Centri abilitati alla prescrizione dei farmaci innovativi sono sottodimensionati, per oltre un professionista su due, per strumentazioni tecnologiche, personale e competenze.    Anche se in misura contenuta, esiste un problema di liste di attesa per i pazienti eleggibili al trattamento: lo conferma il 16% dei medici e il 25% dei farmacisti, principalmente a causa del mancato approvvigionamento dei farmaci, dei criteri di priorità di carattere clinico o sociale. Maggiori criticità nell'accesso si evidenziano per i cittadini provenienti da altre Regioni: il 16% dei medici e il 45% dei farmacisti riferiscono che per questi paziente l'accesso non è mai o raramente garantito. Per gli stranieri l'accesso alle terapie innovative non è mai o è raramente garantito, come dichiara il 19% dei medici e il 29% dei farmacisti.    Il 64% dei medici e l'85% dei farmacisti dichiarano che è presente nella Regione una Commissione terapeutica regionale (CTR), tuttavia due terzi dei medici non conoscono le tempistiche. (ANSA).   









Scuola & Ricerca



In primo piano