Aborto: Taddei (Cgil), pericoloso clima di regressione



(ANSA) - ROMA, 11 APR - "E' in atto un pericoloso clima di regressione: i cattolici integralisti di Provita onlus aggrediscono una legge dello Stato, la 194, e, quel che è più grave, lo fanno nel cuore delle Istituzioni, al Senato, dove questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa, con senatori della Lega e Isabella Rauti, di Fratelli d'Italia". È quanto dichiara la responsabile Politiche di Genere della Cgil nazionale, Loredana Taddei.    "L'attacco alla legge partito la scorsa settimana con il maxi cartellone a Roma, subito rimosso a seguito delle numerose proteste - ricorda Taddei in una nota - registra un cambio di strategia di comunicazione, come si evince già dal titolo della conferenza stampa 'Per la salute delle donne: le gravi conseguenze dell'aborto sul piano fisico e psichico'. Ora scopriamo che al centro c'è il benessere della donna. In realtà - sostiene - assistiamo alla subdola mistificazione di antiabortisti che negano con perseveranza la libertà di scelta delle donne, sancita da una legge che a 40 anni dalla sua promulgazione non ha mai smesso di essere attaccata e progressivamente svuotata dalla crescente obiezione di coscienza che in alcune regioni d'Italia raggiunge anche il 90%".    Grave anche, sottolinea, "la manipolazione dell'informazione: citano Lancet senza dire che la rivista scientifica mette invece in guardia dalle gravi conseguenze relative all'aborto non sicuro, clandestino". Per la dirigente sindacale "le leggi vanno applicate e le sentenze rispettate": Il Consiglio d'Europa, ricorda, "per la seconda volta nel giro di due anni, ha accertato la violazione del diritto alla salute delle donne, a seguito dei Reclami di Cgil e Laiga (Libera Associazione Italiana Ginecologi per l'applicazione della legge 194/78), conclusi entrambi con la condanna dell'Italia. Anche il Comitato per i diritti umani dell'Onu ha denunciato il nostro Paese per l'elevato numero di medici che si rifiutano di praticare l'interruzione di gravidanza e per le conseguenti difficoltà".    Questa legge, conclude, "è oggi più che mai violentemente attaccata, in un pericoloso clima di regressione dei diritti".    (ANSA).   









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