Howard dei Muse e il tour dei droni

Esce in sala il film documentario, 'metafora condizione umana'

ROMA


(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Proprio nei giorni in cui viene annunciato che il 12 e il 13 luglio arriverà nei cinema italiani il film-documentario "Muse: Drones World Tour", viene pubblicata da un quotidiano la notizia che dalla base di Sigonella, in Sicilia, dal 2011 sarebbero partite più di 500 missioni con droni armati di bombe verso la Libia. La metafora del drone che è al centro del settimo album dei Muse e dello spettacolare tour mondiale andato in scena dal 2015 al 2016 si rivela terribilmente attuale. Dominic Howard, il batterista che di frequente divide con Matt Bellamy il ruolo di portavoce del trio, commenta in un'intervista all'ANSA con un sospiro: "Non lo sapevo, è sicuramente un numero sorprendentemente alto di missioni ma non è sorprendente sapere che la guerra, soprattutto quella tecnologica, ha aspetti segreti. Per noi però il drone non è esattamente o solamente uno strumento bellico, piuttosto è la metafora di una nuova condizione umana, sempre più controllata da un potere pervasivo e invadente".













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