la tragedia

Domani l'addio a Diana, morta di stenti a 18 mesi. La nonna: «Non potevo immaginare...»

Al funerale della piccola lasciata da sola in casa per sei giorni dalla madre ci saranno anche i sindaci di Milano e San Giuliano. La nonna: «Di mia figli non voglio più sapere nulla»


Francesca Brunati e Igor Greganti


MILANO. L'addio alla piccola Diana sarà domani pomeriggio, venerdì 29 luglio, non nella chiesa vicino al bilocale dove viveva e dove mercoledì della scorsa settimana è stata trovata senza vita nel suo lettino di fortuna dopo essere stata lasciata da sola per sei giorni dalla madre, che ora è in carcere con l’accusa di omicidio volontario. I funerali verranno celebrati nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a San Giuliano Milanese, nel giorno in cui la bambina avrebbe compiuto un anno e mezzo.

L'annuncio delle esequie è apparso sulla cancellata della casa di corte a Ponte Lambro, periferia di Milano, teatro della tragedia che ha scosso l'Italia intera con una foto con la piccina seduta sul letto con una magliettina bianca e una vaporosa gonna rosa, circondata da palloncini rosa, come in un giorno di festa. Una immagine che stride con il colore cupo della coccarda funebre e con la scritta "a soli 18 mesi é volata in cielo la piccola Diana Pifferi".

Nemmeno i pupazzetti e i peluche appesi qua e là, e il nome a lettere cubitali, riescono a rasserenare un poco il clima del quartiere dove la bambina ha trascorso la sua breve esistenza prima di morire di stenti. A ricordarla, durante l'ultimo saluto al quale parteciperanno Beppe Sala e Marco Segala, i sindaci di Milano e San Giuliano (i due comuni si sono accollati le spese per la cerimonia), sarà Don Luca Violoni. A lui spetterà celebrare la funzione religiosa alla quale sono attese tantissime persone. In prima fila di certo ci saranno la zia e la nonna, la quale ha definito Alessia Pifferi, la madre della bambina ora in carcere con l'accusa di omicidio pluriaggravato, "un mostro". "Di lei non voglio più saperne - ha aggiunto la signora Maria parlando della figlia - per me non esiste più. Vedevo la mia nipotina in videochiamata e non notavo nulla di strano. Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano. Non ne avevo idea. Io vivo lontano, a Crotone. Non potevo immaginare una cosa simile".

E mentre in cella la madre della bambina, come hanno riferito i suoi legali, Solange Marchignoli e Luca D'Auria, "è fuori dal mondo", il prossimo passo delle indagini sono le analisi delegate alla polizia scientifica della Questura, fissate per il primo agosto e che puntano, tra l'altro, a verificare se Diana sia stata sedata con le benzodiazepine.

I difensori stamane hanno chiesto per iscritto di specificare meglio l'avviso con cui sono stati convocati per le operazioni investigative in quanto si parla di "accertamenti tecnici di natura biologica e chimico forense sul materiale in sequestro". Indicazione a loro avviso "alquanto laconica e generica" e che "impedisce una corretta partecipazione a dette operazioni tecnico-scientifiche". Pe questo l'istanza è formulare un "quesito dettagliato" e integrare l'oggetto dell'accertamento per "poter esercitare i propri diritti di difesa" che in questo caso consistono nella nomina di "un consulente correttamente competente". 













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