Ambiente: 'Wolfalps' verso conclusione tra le polemiche



BRUXELLES - Avviato nel 2013,con un co-finanziamento europeo di oltre quattro milioni, il progetto di protezione del lupo "WolfAlps", finanziato dal programma europeo Life, terminerà a maggio, lasciando in eredità 93 ranger formati, sei squadre cinofile con cani anti-veleno, 22 cani pastore, oltre 100 recinti elettrici anti-lupo, e 9 formaggi prodotti nelle Alpi Occidentali col logo del programma. Ma il programma ha destato alcune critiche tra cui quelle dell'eurodeputato altoatesino Herbert Dorfmann, secondo cui la presenza del lupo potrebbe danneggiare lo sviluppo turistico della zona. Dal monitoraggio condotto negli anni emerge che sono 47 i branchi di lupi disseminati nelle Alpi italiane, la maggior parte al confine tra Francia e Italia. I numeri sono stati diffusi da Angelo Salsi, responsabile del programma Life, in un convegno internazionale, che si è tenuto a Trento. Secondo i dati preliminari: 37 branchi vivono nelle Alpi Occidentali, 1 in Lombardia, 8 in Trentino e 1 branco in Alto Adige, a cui si aggiungono poi sei coppie, ed un individuo solitario. "Abbiamo gettato basi oggettive su cui lavorare per riacquistare la capacità di convivere con i lupi" spiega Salsi, che smorza le polemiche sulla petizione online lanciata dall'assessore all'Agricoltura di Bolzano Arnold Schuler, per uscire da 'WolfAlps'. "Non è un'azione contro il progetto europeo - conclude Salsi- ma una rivendicazione locale per avere maggiore autonomia e flessibilità. Ma le deroghe alla direttiva europea 'Habitat' vanno concordate con il Ministero dell'Ambiente a Roma".













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