Rosolino 'Ora Nazionale di nuoto è la più forte di sempre'

(ANSA) - FIESOLE, 06 LUG - La Nazionale azzurra del nuoto "è la nazionale più forte" che l'Italia abbia avuto, "non soltanto per i protagonisti" da Paltrinieri a Quadarella, ma perché "ci sono un sacco di ragazzi che piano piano pensano, 'se gli altri ce l'hanno fatta, perché non ce la dobbiamo fare anche noi?', ed è questo forse il valore aggiunto di questa nazionale rispetto magari a quella di 20 anni fa". Lo ha affermato Massimiliano Rosolino, campione olimpico di nuoto, che ha ricevuto il premio internazionale Fair Play Menarini. "Non devi essere un campione per seguire la regola del fair play - ha detto ai cronisti -, non ti devi allenare tutti i giorni, devi rispettare le regole e sono abbastanza semplici. Mi gratifica sentirmi dire che sono ancora in forma: tra una settimana faccio 45 anni e ne vado piuttosto fiero, perché mi piace sentirmi bene. Nel mio trolley ho dimenticato lo spazzolino, ma la scarpa da ginnastica per correre c'è sempre. Dietro quell'ora di sport ci sono dei valori che ancora mi porto dietro, che ancora alimento, che ancora scopro tutti i giorni. Mi piace vedere ex atleti di un certo calibro che ancora hanno il piacere di confrontarsi, e si impara non soltanto da chi è più forte di noi ma anche chi fa ancora parte del nostro ambiente". (ANSA).





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Rosolino 'Ora Nazionale di nuoto è la più forte di sempre'

(ANSA) - FIESOLE, 06 LUG - La Nazionale azzurra del nuoto "è la nazionale più forte" che l'Italia abbia avuto, "non soltanto per i protagonisti" da Paltrinieri a Quadarella, ma perché "ci sono un sacco di ragazzi che piano piano pensano, 'se gli altri ce l'hanno fatta, perché non ce la dobbiamo fare anche noi?', ed è questo forse il valore aggiunto di questa nazionale rispetto magari a quella di 20 anni fa". Lo ha affermato Massimiliano Rosolino, campione olimpico di nuoto, che ha ricevuto il premio internazionale Fair Play Menarini. "Non devi essere un campione per seguire la regola del fair play - ha detto ai cronisti -, non ti devi allenare tutti i giorni, devi rispettare le regole e sono abbastanza semplici. Mi gratifica sentirmi dire che sono ancora in forma: tra una settimana faccio 45 anni e ne vado piuttosto fiero, perché mi piace sentirmi bene. Nel mio trolley ho dimenticato lo spazzolino, ma la scarpa da ginnastica per correre c'è sempre. Dietro quell'ora di sport ci sono dei valori che ancora mi porto dietro, che ancora alimento, che ancora scopro tutti i giorni. Mi piace vedere ex atleti di un certo calibro che ancora hanno il piacere di confrontarsi, e si impara non soltanto da chi è più forte di noi ma anche chi fa ancora parte del nostro ambiente". (ANSA).

F1,Horner esalta la Red Bull: puntiamo a record McLaren 1988

(ANSA) - ROMA, 05 LUG - Christian Horner esalta la sua Red Bull. A margine della cavalcata incontrastata di Verstappen in Austria, il team principal della scuderia asutriaca ha parlato proprio della possibilità di arrivare a 11 successi di fila: "Mi fa impazzire quando fate queste domande. Possiamo affrontare solo una gara alla volta. Voglio dire, abbiamo la possibilità. Lo faremo? Chissà. Silverstone sarà una fine settimana epico, fantastico, ma chissà quali ostacoli potrebbero esserci. Abbiamo visto cos'è accaduto lo scorso anno e non vinciamo lì dal 2012 con Webber. Sarà una gara importante per noi nel calendario". "Penso che questo - aggiunge Il manager britannico ha poi proseguito - sia il livello più alto che la squadra abbia mai visto nei 19 anni di storia. Per il team è un momento felice e la domanda è: 'Per quanto tempo potremo continuare così?'. Siamo grati per ogni singola vittoria ottenuta, si tratta della nostra migliore striscia di vittorie da quella di Sebastian Vettel del 2013, quando abbiamo ottenuto 9 successi di fila. Vogliamo continuare così, ma solo il tempo ci dirà per quanto". L'attuale striscia vincente della Red Bull ha toccato quota 10 successi consecutivi - aggiungendo quello di Abu Dhabi del 2022 - una cifra che potrebbe portare la scuderia anglo-austriaca a conquistare un prestigioso record che resiste da ben 35 anni. Si tratta delle 11 vittorie consecutive ottenute dalla McLaren andate in scena tra il Gran Premio del Brasile 1988 e il Gran Premio del Belgio 1988, sette delle quali ottenute da Ayrton Senna e quattro da Alain Prost. Allora la striscia venne interrotta dalla Ferrari, con il successo firmato da Gerhard Berger al Gran Premio d'Italia, unica vittoria non targata McLaren di quella stagione (furono 15 su 16). (ANSA).

Tennis,Schiavone:mi auguro che l'Italia vinca la Coppa Davis

(ANSA) - FIRENZE, 05 LUG - "Da Roland Garros a Wimbledon ci sono degli eventi straordinari, come la Coppa Davis che mi auguro che riusciremo a vincere, ed è molto bello che ci sia voglia di appassionarsi a tutto ciò". Lo ha affermato Francesca Schiavone, campionessa di tennis, in occasione del premio internazionale Fair Play Menarini. Stasera a Fiesole (Firenze) Schiavone riceverà il premio nella categoria 'Sport e vita'. "Sono contenta che si facciano degli eventi simili - ha detto -, che ci ricordano quanto siano importanti la disciplina e l'amore quando si fanno le cose". Fra gli italiani a Wimbledon, ha osservato Schiavone, "c'è da guardare a Jannik Sinner che a me piace molto. Lo so che sono un po' di parte, però anche Berrettini quando tornerà ad altissimo livello, potrà tornare a vincere e pensare di vincere uno Slam come Wimbledon. Saranno due settimane di fuoco, anche per Alcaraz e altri ma l'Italia aspetta un nuovo campione di uno Slam. Poi c'è Musetti, che è un'atleta straordinario, che sta crescendo e che sta iniziando a capire in che direzione andare con le sue decisioni, prendendosi delle responsabilità. E' un ragazzo completo, che gioca molto bene e ci darà grandi soddisfazioni". Secondo la vincitrice del Roland Garros 2010, a Sinner e Musetti per vincere uno Slam manca "il ritmo di potercela fare", mentre Berrettini "appena sta bene fisicamente di nuovo entra nei primi dieci del mondo. Lasciatelo vivere, anche perché alla sua età bisogna anche vivere una vita. Per la stampa siamo delle macchine ma in realtà non lo siamo, siamo atleti ed umani". Ma il 2023 "può essere l'anno del Grande Slam" per Novak Djokovic, che è "un campione, una persona da ammirare, molto rigido, selettivo in tutto quello che fa, ed è anche un grande esempio per i giovani". (ANSA).

Tour: ancora VDP-Philipsen, il belga fa il bis in volata

(ANSA) - ROMA, 04 LUG - E' la prima tappa di questo Tour che si svolge interamente in terra francese, da Dax a Nogaro, come da dire da una località che ama soprattutto il rugby a un'altra che ha passione per il mondo dei motori. Il tutto lungo 181,8 km con poche, anzi nessuna, ondulazioni e quindi terra di conquista per i velocisti, protagonisti al termine di una giornata di puro trasferimento, e all'inizio anche ad andatura cicloturistica. Alla fine, essendo una giornata da sprinter, è andata secondo copione, perché sul rettilineo del circuito automobilistico Paul Armagnac il belga Jasper Philipsen, già vincitore ieri, si è imposto di nuovo, ancora una volta grazie al gran lavoro di Mathieu Van der Poel che ne ha 'pilotato' la volata. Così si è dovuto arrendere l'australiano Caleb Ewan, che per un momento ha dato l'impressione di avercela fatta e invece ha soltanto migliorato il piazzamento di ieri, passando da terzo a secondo: una beffa per lui e anche per chi ha criticato il modo di fare la volata di ieri dei campioni della Alpecin. "Trovo davvero stupido andare a destra e a sinistra in volata - ha detto prima della partenza di oggi Fabio Jakobsen, che poi è caduto nel finale -, come hanno fatto ieri a Bayonne i corridori dell'Alpecin Deceuninck: Van der Poel e Philipsen per vincere hanno tagliato la strada agli avversari. Non solo i corridori ma anche gli organizzatori hanno delle responsabilità su questo tipo di situazioni". Fatto sta che la storia, nel senso del vincitore e di chi gli ha 'aperto' la strada, si è ripetuta e il duo VDP-Philipsen l'ha fatta ancora da padrone, beffando gli avversari e prendendosi anche la maglia verde di leader della classifica a punti, mentre quella gialla rimane, ovviamente, sulle spalle di Adam Yates, compagno di squadra di quel Tadej Pogacar che fin da domani farà di tutto per indossare lui il simbolo del primato, magari confidando nei presunti disaccordi nella Jumbo Visma tra Van Aert e Vingegaard, che non andrebbero più d'amore e d'accordo. Domani infatti è in programma una tappa con le salite, quelle pirenaiche che prevedono la scalata del passo di Soudet (15,2 km al 7,2%, classificati fuori categoria) e Marie-Blanque (7,7 km all'8,6%, 1a categoria, e con gli ultimi tre chilometri che offrono pendenze superiori al 10/11%), un menu che probabilmente provocherà vari scossoni alla classifica, anche se l'ultima vetta si trova a 18 chilometri dal traguardo di Laruns. Lunga 162,7 km, la tappa di Laruns è quasi una copia di quella del 2020, quando ci fu la prima vittoria di tappa in un Tour di Tadej Pogacar, che attualmente è a quota nove. E' quindi inevitabile pensare che lo sloveno già vincitore di due Tour domani sarà l'uomo più atteso. (ANSA).

D'Amico:in mille ai funerali.Cataldi,"merita questo affetto"

(ANSA) - ROMA, 04 LUG - Bandiere, striscioni, tifosi, ex compagni e dirigenti: nessuno è voluto mancare all'ultimo saluto a Roma a Vincenzo D'Amico, campione d'Italia con la Lazio nel '74, scomparso sabato pomeriggio. Circa un migliaio le presenze per il funerale che si è tenuto alle 10.30 alla chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio dove oltre ai parenti e gli amici di una vita erano presenti anche tanti personaggi del mondo dello sport: dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, al ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, passando per molti suoi ex compagni di squadra come Bruno Giordano e una delegazione della Lazio rappresentata da Danilo Cataldi e dal presidente Claudio Lotito. E se Abodi ricorderà sempre "il sorriso fuori e dentro" di D'Amico, Cataldi lo definisce "una bandiera della Lazio". Poi aggiunge: "Aveva una classe incredibile, purtroppo per questioni di età non ho potuto vederlo dal vivo. Ma la sua gente è qui per lui ed è giusto rendergli omaggio nel migliore dei modi. Merita questo affetto". All'uscita del feretro cori e fumogeni dei tifosi biancocelesti presenti. "Chi non tradisce diviene immortale, onore a Vincenzo vero laziale", recita invece lo striscione fuori dalla chiesa. (ANSA).

Tour: Van der Poel 'pilota' Philipsen,ed è vittoria

(ANSA) - ROMA, 03 LUG - Una bella volata generale ha concluso la terza tappa del Tour de France, svoltasi ancora in terra basca ma con arrivo dal lato francese, a Bayonne, e a vincere è stato Jasper Philipsen. Ci è riuscito per doti proprie ma anche, e soprattutto, perché splendidamente 'pilotato' dal compagno di squadra Mathieu Van der Poel, 'cacciatore' di classiche (quest'anno ne ha vinte due, a Sanremo e a Roubaix) ma oggi perfetto nei panni del coequipier che aiuta un altro vincere, un vero e proprio gregario di lusso che, non a caso, Philipsen si è affrettato a ringraziare subito dopo aver tagliato il traguardo. Così Wout Van Aert ha dovuto di nuovo rimandare l'appuntamento con il successo di tappa, e nello sprint alla fine ha mollato negli ultimi metri accontentandosi del quinto posto, dopo aver capito che non ce l'avrebbe fatta. Identica sorte per Mark Cavendish, 38enne ex campione del mondo che qui sfida anche la legge del tempo e continua a essere un protagonista delle volate. E' in Francia ad inseguire un record, quello del maggiore numero di vittorie di tappa al Tour de France, primato che attualmente condivide, a quota 34, con il 'Cannibale' Eddy Merckx, la leggenda del ciclismo. E' certo che Cavendish ci riproverà, sarà sempre lì finché non otterrà ciò che sogna, rifacendosi anche della beffa dell'anno scorso, quando era sicuro di farcela ma la sua squadra di allora, la Quick Step, non lo convocò per il Tour. Così ora, dopo essere passato nelle file dell'Astana, vuole assolutamente farcela, anche perché questa sarà l'ultima occasione per il britannico che ha già fatto sapere di voler concludere la carriera al termine di questa stagione. Intanto bisogna registrare che in questa frazione riservata ai velocisti vanno sul podio altri due sprinter di razza, come Philip Bauhaus, secondo, e Caleb Ewan, terzo, pronti anche loro a riprovarci. La tappa di oggi del Tour, pur non provocando scossoni alla classifica (Adam Yates resta in giallo) ha costituito un momento significativo perché ha consentito la riapertura provvisoria di un ponte al confine basco, tra Hendaye e Irun, che era chiuso da due anni per "la lotta contro l'immigrazione clandestina". Infatti, con decreto dello scorso 28 giugno, il prefetto dei Pirenei Atlantici Julien Charles aveva autorizzato una riapertura in deroga di questo ponte pedonale tra le due città di confine, dalle 06 a mezzanotte, per l'ingresso in Francia del gruppo della Grande Boucle, arrivato a Bayonne dopo due prime tappe nei Paesi Baschi spagnoli. Lungo tutto il confine franco-spagnolo, otto valichi sono stati chiusi dal 2021 per "lotta contro l'immigrazione clandestina e la minaccia terroristica", secondo le autorità francesi. "Il ponte è aperto oggi, e non faremo nulla per chiuderlo", ha detto oggi Kotte Ecenarro, sindaco di Hendaye, che ha ordinato ai suoi funzionari municipali di non reinstallare le barriere che dovrebbero vietare l'accesso alla fine della giornata. Era presente sulla scena anche il suo omologo di Irun, Jose Antonio Santano. "È una scommessa che stiamo facendo, che lo Stato si renda conto che non è necessario chiuderlo - le parole all'unisono dei due primi cittadini - perché si tratta di una situazione ridicola". Per superfare la quale oggi è servito il ciclismo. (ANSA).

Golf: Superlega araba; Gooch vince anche il LIV Andalucia

(ANSA) - ROMA, 03 LUG - E' Talor Gooch il mattatore della Superlega araba 2023. Primo giocatore a vincere tre gare individuali, ha conquistato in Spagna il LIV Golf Andalucia al Valderrama Golf Club di Sotogrande, sul campo che nel 1997 ha ospitato la Ryder Cup, la prima nell'Europa continentale. Il 31enne di Midwest City (Oklahoma), che fino al 2022 era riuscito a imporsi due volte, una sul PGA Tour nel RSM Classic 2021 e una sul web.com tour (oggi Korn Ferry Tour, secondo circuito statunitense, nel 2017 al News Sentinel Open), in Superlega araba quest'anno sta dominando la scena. E dopo aver vinto lo scorso aprile (e consecutivamente) prima il LIV Golf Adelaide e poi il LIV Golf Singapore, ha calato il tris in Spagna superando, con un totale di 201 (69 65 67, -12) colpi, la concorrenza dei suoi connazionali Bryson DeChambeau, 2/o con 202 (-11), e Brooks Koepka, 3/o con 204 (-9) e tra i big del golf mondiale più in forma del momento. Ora campione anche d'incassi, la nuova affermazione gli ha fruttato 4.000.000 di dollari. La competizione a squadre è andata invece al team "Torque GC" capitanata dal cileno Joaquin Niemann, con Sebastian Munoz, Mito Pereira e David Puig, che ha battuto con uno score di "-16" i "RangeGoats GC" proprio di Gooch, con Bubba Watson, Thomas Pieters e Harold Varner III (ANSA).

F1: Austria, Verstappen subito in testa, Leclerc secondo

(ANSA) - ROMA, 02 LUG - Partenza entusiasmante nel Gran Premio di Formula 1 d'Austria. Subito al comando la Red Bull di Max Verstappen che partiva dalla pole davanti alla Ferrari di Charles Leclerc che ha provato due attacchi sul campione del mondo che ha però ha resistito. Buona partenza anche della secondo Ferrari di Carlos Sainz, davanti alla McLaren di Lewis Hamilton. Giro subito interrotto dall'ingresso della safety car per permettere di pulire la pista dai detriti di un tamponamento alla partenza. (ANSA).

Wimbledon al via,Djokovic sul campo centrale

Wimbledon al via,Djokovic sul campo centrale 'voglio altri slam' Domani parte il torneo londinese, anche Sinner tra i big ROMA (ANSA) - ROMA, 02 LUG - Come vuole la tradizione di Wimbledon, Novak Djokovic avrà l'onore, in qualità di campione in carica, di inaugurare il Centre Court nella prima giornata dello Slam sull'erba. La leader tra le donne, Iga Swiatek, sarà la primo a scendere sul campo N.1, poco prima dell'esordio del finalista dello scorso anno, Nick Kyrgios di cui non si conosce lo stato di forma visto che non ha giocato una sola partita della stagione. Esordio anche per Jannik Sinner, che sempre sul campo principale, sfiderà al primo turno l'argentino Juan Manuel Cerundolo. Djokovic punta a bissare il successo dello scorso anno: "Ho ancora fame di vittorie, voglio conquistare altri Slam" ha detto il campione serbo, che comincerà l'avventura a Londra contro contro Pedro Cachin. (ANSA).

Tour: due gemelli in testa, a Adam Yates tappa e maglia

(ANSA) - ROMA, 01 LUG - Due gemelli che tagliano il traguardo per primi nella tappa di esordio del Tour de France. Non era mai accaduto finora. L'inglese Adam Yates della Uae Team Emirates ha vinto davanti al fratello Simon la prima tappa, un circuito di 183 chilometri con partenza ed arrivo a Bilbao, e domani indosserà la maglia gialla di leader della corsa. E lo ha fatto superando sul traguardo il suo gemello. I due fratelli si sono sfidati in uno sprint dopo una fuga partita a pochi chilometri dal traguardo in una corsa che, grazie alle nuove innovazioni del percorso volute dagli organizzatori, si preannuncia ricca di exploit. Ne è prova la gara condotta da Tafej Pogacar e Jonas Vingegaard, i due favoriti per la vittoria finale. Sull'ultima salita impegnativa del percorso di oggi, Cote di Pike, sono stati proprio loro due a duellare e a lanciare un attacco entusiasmante che, di fatto, ha poi favorito la fuga dei gemelli Yates. Lo sloveno, giunto terzo al traguardo, e il campione uscente, arrivato nono, hanno fatto capire che quella per la vittoria finale sarà una sfida a due e che sarà una corsa votata all'attacco. Si tratta anche di stretgia per non rischiare sorprese. La nuova formula del Tour, infatti, potrebbe avvantaggiare gli "underdog": tappe più brevi (una sarà addirittura di 22 km); salite impegnative già nel corso della prima settimana; due soli grandi scalate oltre i 2000 metri e nessuna lunghissima cronometro. Novità che favoriscono chi attacca. L'esperimento degli organizzatori della 110ma edizione della Grande Boucle sembra riuscire. Oggi i 176 corridori iscritti si sono dati appuntamento a Bilbao, nei Paesi Baschi francesi. Il percorso, seppur breve, è risultato molto impegnativo con ben cinque Gran Premi della Montagna, un traguardo intermedio e l'arrivo finale nell'ex grande città industriale nel nord della Spagna con l'ultimo chilometro al 5,4% di pendenza. In palio un bottino di punti interessante per chi aspira alla maglia a pois degli scalatori e a quella verde della classifica a punti. E infatti la corsa si è aperta subito con un tentativo di fuga da parte di cinque corriodio con Pascal Eenkhoorn che si si è aggiudicato il traguardo intermedio di Gernika. A 50 chilometri dall'arrivo il gruppo ha ripreso i fuggitivi. Il terzo Gran Premio della Montagna, Col di Morga di quarta classe, se lo è aggiudicato il norvegese Jonas Abrahamsen. Il quarto Gpm, quello di Cote di Vivero di seconda classe e quindi con più punti, lo ha vinto lo statunitense Neilson Powless che domani a Vitoria indosserà la prima maglia a pois. Il quinto Pogacar. Unica nota negativa della giornata una brutta caduta a fine gare che ha coinvolto Richard Carapaz e Enric Mas con quest'ultimo costretto al ritiro per un colpo alla testa. Tornano al Tour di quest'anno, gli italiani in gara sono soltanto sette: Jacopo Guarnieri, Alberto Bettiol, Matteo Trentin, Gianni Moscon, Daniel Oss, Luca Mozzato e Giulio Ciccone che per due giorni nel 2019 ha vestito anche la maglia gialla. E' la 25ma volta che il giro è partito fuori dalla Francia. Anche domani il percorso attraverserà soltanto i Paesi Baschi spagnoli con partenza da Vitoria e arrivo a San Sebastiàn, prima di fare ingresso ufficialmente in territorio francese con la terza tappa che vede l'arrivo a Bayonne, nei Paesi Baschi francesi. Queste tre tappe "straniere" sono forse anche un toccasana per la Grande Boucle in un momento in cui tutta la Francia è a soqquadro per le rivolte dei giovani. Gli organizzatori sono in stretto contatto con le autorità nazionali che, in questi giorni, hanno vietato alcuni grandi eventi per la paura di scontri e disordini. Basti pensare che già lo scorso anno per lo svolgimento ordinario del Tour erano state impegnati 28.000 poliziotti, gendarmi e vigili del fuoco. Al contrario, nei Paesi Baschi c'è grande entusiasmo: la bicicletta è una tradizione locale e non a caso decine di migliaia di tifosi hanno salutato il gruppo lungo la strada. (ANSA).









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