Vasco, 'finalmente Bologna, non scontato profeta in patria'

(ANSA) - BOLOGNA, 06 GIU - Vissuta la 'data zero' del suo nuovo tour a Rimini, lo scorso venerdì, "finalmente Bologna. Con 4 concerti 4 allo stadio Dall'Ara. Non scontato profeta in patria". Lo scrive, sul suo profilo Facebook Vasco Rossi che suonerà sotto le Due Torri stasera e domani sera e poi l'11 e il 12 giugno. "Dopo aver fatto tanti concerti tutti intorno, Modena Park, Imola... finalmente quest'anno parte da qui il mio tour. Per me è un omaggio a questa città che mi ha adottato dall'età di 15 anni, ci sono cresciuto, ci ho fatto l'università, e mi sono formato culturalmente nei miei formidabili anni '70" dice. Qui, prosegue il rocker di Zocca, "ho fatto teatro sperimentale, ho scoperto Ionesco, la letteratura americana, Ginsberg, Kerouac, il progressive rock e il grande sogno anarchico di Bakunin. Sempre da qui - prosegue - ho cominciato ad amare l'arte di scrivere canzoni e sono partito per questa straordinaria incredibile ed inimmaginabile avventura artistica e musicale E poi - conclude riferendosi alle prossime date del tour 2023 - andiamo verso sud, Roma, Palermo (da cui manco da tanto tempo) e Salerno: tutti doppi stadi. Quest'anno ho saltato San Siro perché era già occupato da troppe Superstar". (ANSA).





Gallerie

Vasco, 'finalmente Bologna, non scontato profeta in patria'

(ANSA) - BOLOGNA, 06 GIU - Vissuta la 'data zero' del suo nuovo tour a Rimini, lo scorso venerdì, "finalmente Bologna. Con 4 concerti 4 allo stadio Dall'Ara. Non scontato profeta in patria". Lo scrive, sul suo profilo Facebook Vasco Rossi che suonerà sotto le Due Torri stasera e domani sera e poi l'11 e il 12 giugno. "Dopo aver fatto tanti concerti tutti intorno, Modena Park, Imola... finalmente quest'anno parte da qui il mio tour. Per me è un omaggio a questa città che mi ha adottato dall'età di 15 anni, ci sono cresciuto, ci ho fatto l'università, e mi sono formato culturalmente nei miei formidabili anni '70" dice. Qui, prosegue il rocker di Zocca, "ho fatto teatro sperimentale, ho scoperto Ionesco, la letteratura americana, Ginsberg, Kerouac, il progressive rock e il grande sogno anarchico di Bakunin. Sempre da qui - prosegue - ho cominciato ad amare l'arte di scrivere canzoni e sono partito per questa straordinaria incredibile ed inimmaginabile avventura artistica e musicale E poi - conclude riferendosi alle prossime date del tour 2023 - andiamo verso sud, Roma, Palermo (da cui manco da tanto tempo) e Salerno: tutti doppi stadi. Quest'anno ho saltato San Siro perché era già occupato da troppe Superstar". (ANSA).

Alberto Angela, 'venire a Napoli è come entrare in un sogno'

(ANSA) - ROMA, 05 GIU - "Venire a Napoli è come entrare in un sogno. Io non sono napoletano, ma mi sento a casa". Lo ha detto Alberto Angela dopo aver ricevuto la laurea honoris causa in geologia e geologia applicata all'Università Federico II di Napoli. Angela, già cittadino onorario di Napoli e che ha realizzato diversi documentari di successo sulla città, ha sottolineato che "Napoli è una famiglia che nel tempo ha accolto persone molto diverse. La storia di Napoli è fatta da tante storie negli ultimi millenni. Questa città ha la grande capacità di abbracciarti e di non farti sentire straniero. Questo è quello che potrei dire a chi me lo chiede della mia esperienza di Napoli, è stata una grande scoperta, però soprattutto mi sento a casa ogni volta che vengo qua ed è una sensazione straordinaria". (ANSA).

Elio e le Storie Tese tornano in tour, da ottobre nei teatri

(ANSA) - ROMA, 05 GIU - Elio e le Storie Tese annunciano a modo loro l'atteso ritorno in tour. "Sfiniti dal dover rispondere quotidianamente ad almeno 20 persone a testa che chiedono 'Quando tornate insieme?' e 'Ma non vi eravate sciolti?' (per non parlare del tasso) - spiegano - Elio e le Storie Tese risolvono il problema tornando nei teatri da ottobre". Saranno diretti dal regista Giorgio Gallione, con lo spettacolo "Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo". Queste le date del tour: 5 e 6 ottobre a Genova - Teatro Politeama; 7 ottobre a Sanremo (Imperia) - Teatro Ariston; 10 e 11 ottobre a Ravenna - Teatro Alighieri; 12 e 13 ottobre a Roma - Teatro Brancaccio; 20 ottobre a Ancona - Teatro Le Muse; 21 ottobre a Pescara - Teatro Massimo; 27 ottobre a Trento - Auditorium Santa Chiara; 31 ottobre e 1 novembre a Napoli - Teatro Bellini; 4 novembre a Cremona - Teatro Ponchielli 8 novembre a Messina - Teatro Vittorio Emanuele; 9 novembre a Catania - Teatro Metropolitan; 10 novembre a Catanzaro - Teatro Politeama; 14 e 15 novembre a Bologna - Teatro Duse; 16 e 17 novembre a Milano - Teatro degli Arcimboldi; 19 novembre a Mantova - Pala Unical; 20 novembre a Trieste - Politeama Rossetti; 21 novembre a Udine - Teatro Nuovo Giovanni da Udine; 22 novembre a Padova - Gran Teatro Geox; 25 novembre a Cascina (Pisa) - Città del Teatro; 28 e 29 novembre a Torino - Teatro Colosseo; 1 dicembre a Piacenza - Teatro Politeama; 2 dicembre a Firenze - Tuscany Hall; 9 dicembre a Varese - Teatro di Varese; 15 dicembre a Brescia - Gran Teatro Morato; 18 dicembre a Cagliari - Teatro Massimo; 19 dicembre a Sassari - Teatro Comunale; 21 dicembre a Reggio Emilia - Teatro Valli. Intanto sono esauriti i biglietti per Il ritorno del Concertozzo, il 2 luglio in piazza Martiri a Carpi (Modena) organizzato da Elio e le Storie Tese, Trio Medusa e Cesvi. La line-up è composta da alcuni dei migliori "artisti emergenti" selezionati da Elio e le Storie Tese per aprire il loro concerto: lo youtuber Fabio Celenza, la band Viadellironia e Pepp1. Questi ultimi si esibiranno anche il 1 luglio al Concertozzino, nel Piazzale Re Astolfo a Carpi (ingresso libero) con altri artisti. (ANSA).

Capitale cultura, Brescia e Bergamo unite da 80mila sciarpe

(ANSA) - ROMA, 04 GIU - Brescia e Bergamo unite per la Capitale della cultura e legate da 80mila strisce in tessuto che hanno collegato i due territori. Sul ponte di Paratico che collega Brescia e Bergamo è scattata la catena umana alla presenza di 23 sindaci. "Hanno risposto in tanti anche se purtroppo la pioggia non ha sicuramente aiutato. Il successo di questa manifestazione sta già nelle ottantamila strisce realizzate da Vivi Vittoria con la scopo di raccogliere fondi da destinare a chi ancora oggi porta i segni della pandemia", ha commentato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. "È stata una grande emozione. Brescia e Bergamo hanno lavorato molto per l'anno della Capitale. Questa giornata testimonia ancora la volontà e la forza delle nostre comunità per uscire dalla crisi del covid. Questo abbraccio corale, anche fisico, ci dice che grazie alla solidarietà ce l'abbiamo fatta", ha aggiunto il sindaco di Brescia Laura Castelletti. (ANSA).

Bozzetto,Piero Angela manca tanto ha indicato strade a tutti

(ANSA) - ROMA, 03 GIU - "Piero Angela mi manca davvero tanto". Gli occhi si fanno lucidi e pensosi e si capisce che non sono frasi di circostanza quelle che dice Bruno Bozzetto davanti alla platea di Cartoons on The Bay a Pescara. "Era una persona davvero meravigliosa, non ci rendiamo ancora bene conto di quante e quali porte ha aperto, quali strade ha indicato. La nostra collaborazione è cominciata perché quando leggevo i suoi libri, io vedevo dei film, dei veri film nella mia mente. Allora gliel'ho scritto. Lui mi conosceva e quando gli hanno dato Quark mi ha chiamato. Abbiamo fatto una prova e sono nate le famose pillole. Dieci anni di collaborazione, senza mai una discussione. Davvero il lavoro più bello della mia vita. Ancora la gente mi ferma e mi dice che grazie a Quark ha capito tante cose oppure ha scelto di fare il chimico o lo scienziato o qualche altra cosa. Un po' mi sento partecipe anche io... La spiegazione era sua, io ci ho messo il sorriso". Bozzetto dice anche che la sua passione sono i libri. "Leggo molto - dice - ma dimentico tutto. Leggere è un modo importatntissimo per uscire dal proprio mondo e conoscere mondi diversi. Vedo tanti lungometraggi (Woody Allen, i fratelli Cohen, Stanley Kubrick i miei preferiti). Adoro le ficition di Montalbano ma ho letto tutti i libri di Camilleri, anche quelli senza il commissario". Ma soprattutto è convinto che ogni cosa può fare da stimolo. "Consiglio sempre - dice - di copiare ogni volta tutto , anche quello che non vi piace. Anche una cosa che odiate vi lascia qualcosa, anche la cosa stupida può influenzarti". (ANSA).

Usa: l'attore Danny Masterson colpevole di stupro

(ANSA) - WASHINGTON, 01 GIU - L'attore americano Danny Masterson, star della serie tv 'That '70s show', è stato ritenuto colpevole da una giuria di Los Angeles di due su tre capi di imputazione per stupro. Ora rischia sino a 30 anni di prigione. Ad accusarlo tre donne, tutte ex aderenti alla Chiesa di Scientology, di cui Masterson era un esponente in vista: circostanza che, secondo l'accusa, l'avrebbe aiutato ad evitare ogni forma di responsabilità. Gli episodi contestati sarebbero avvenuti nella sua casa a Hollywood tra il 2001 e il 2003. Una precedente giuria non era stata in grado di raggiungere il verdetto nel dicembre del 2022, ma i procuratori hanno insistito con nuove prove, che hanno portato a un secondo processo. (ANSA).

Distacco pezzi di pietra dentro la Cupola del Brunelleschi

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Un distacco di pezzi di pietra si è verificato all'interno della Cupola del Brunelleschi venerdì sera scorso, quando l'ultimo gruppo di turisti era uscito. Nessun è rimasto ferito tra gli addetti del celebre monumento. E' quanto riportano oggi Repubblica e Tirreno, richiamando alla memoria quanto accaduto il 19 ottobre 2017 nella basilica di Santa Croce: un turista morì, colpito da un frammento di pietra distaccatosi da un capitello. Secondo una prima ricostruzione, riferiscono i giornali, il danno ha interessato uno degli oblò che sovrastano la scala che porta alla cima della Cupola, nel tratto più ripido e basso: due i pezzi di pietra che sarebbero caduti. Testimoni dell'accaduto due addette alla sorveglianza, dipendenti della Rear che detiene l'appalto del servizio. Sul posto è intervenuta la squadra tecnica dell'Opera di Santa Maria del Fiore. "Le prime verifiche, effettuate nell'immediatezza dell'accaduto, non hanno evidenziato rischi per il monumento - ha dichiarato il direttore generale Lorenzo Luchetti -. E anche le ulteriori verifiche tecniche con personale interno dell'Opera, effettuate la mattina successiva, hanno permesso di escludere la possibilità di ulteriori distacchi. Per questo è stato possibile riaprire il monumento in totale assenza di rischi". L'accesso alla Cupola, sabato mattina, è rimasto interdetto fino alle 10, per poi riprendere normalmente. Preoccupati i sindacati. "Non siamo certi che ci siano le condizioni di sicurezza minime almeno fino a che l'Opera non ci permette di prendere visione della relazione redatta dopo il sopralluogo e l'intervento. Abbiamo chiesto l'accesso alle informazioni ma ci è stato negato" dichiara Beppe Martelli di Filcams-Cgil. Oggi, al termine di un confronto, le rappresentanze decideranno se indire o meno lo stato di agitazione e "se sarà necessario anche uno sciopero" afferma Martelli. (ANSA).

E' morto Paolo Portoghesi

(ANSA) - ROMA, 30 MAG - E' morto questa mattina nella sua casa di Calcata vicino Roma dove viveva da molti anni l'architetto Paolo Portoghesi, 92 anni. Lo conferma all'ANSA l'architetto Luca Ribichini professore della Sapienza. Lucido fino alla fine stava scrivendo un libro sulla bellezza. Docente universitario, progettista di fama, teorico, Portoghesi è stato il principale esponente in Italia del Postmodernismo. Tra i suoi tantissimi lavori, la moschea di Roma, Casa Papanice, sempre nella capitale, e la Chiesa della Sacra Famiglia di Salerno. In tanti anni di carriera con una personalità poliedrica e impegni che hanno spaziato dal lavoro storico-critico alla progettazione, dall'insegnamento universitario alle cariche istituzionali (nel 1979 direttore architettura della Biennale di Venezia della quale poi è stato presidente dal 1983 al 1993), Portoghesi ha visto realizzati moltissimi dei suoi progetti, disegnando e costruendo di tutto in Italia e all'estero. L'elenco è lungo, dalla Casa Baldi del 1959 alla moschea di Roma, forse la sua opera piu' nota, passando per i complessi residenziali dell'Enel di Tarquinia, l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, il teatro di Catanzaro. Suo anche il restauro della piazza del Teatro alla Scala di Milano, mentre fra i lavori per l'estero ci sono residenze (Berlino), giardini (Montpellier), alberghi, fast food (Mosca), la moschea di Strasburgo. ''Dovendo scegliere tre che mi rappresentano, indicherei la chiesa della Sacra famiglia a Salerno (1974), la piccola chiesa di San Cornelio e Cipriano a Calcata (2009) e la moschea di Roma (1995)'', spiegò lui anni fa in un'intervista all'ANSA. "Ma non solo, perché i progetti sono un po' tutti figli, ogni tanto li vado a trovare''. Da molti anni, insieme alla moglie Giovanna Massobrio, anche lei architetto, viveva nel borgo medievale di Calcata, alle porte della capitale in una grande e bella casa immersa in un giardino maestoso pieno di animali e abbellito da piante secolari dove aveva trovato posto anche la sua biblioteca e dove ha ospitato spesso anche i gli studenti di geoarchitettura, il corso che ha tenuto per anni alla Sapienza. Nel 2016 ha donato il suo archivio al Maxxi. L'ultimo lavoro realizzato è del 2019, la concattedrale di Lamezia Terme, un'opera che appare un po' la summa di tutte le sue riflessioni sul sacro, con gli svettanti campanili in acciaio corten che citano la Sagrada Famiglia di Gaudì e la facciata che quasi sembra abbracciare i fedeli invitandoli a entrare. Amareggiato per le condizioni di degrado di Casa Papanice, Portoghesi era in queste settimane al lavoro su un Manifesto per la conservazione delle opere architettoniche contemporanee. "Resta un tabù", spiegava, sottolineando battagliero le responsabilità dei politici ma anche degli stessi architetti: "Casa Papanice era un ritorno alla natura e alla bellezza, voleva differenziarsi in modo netto dalle architetture che la circondavano. Voleva essere una profezia della città nuova. Ecco, questa è l'innovazione che, forse, è la cosa che meno è stata compresa". (ANSA).

Valerio Lundini, in tv fuggo la monotonia

di Daniela Giammusso (ANSA) - ROMA, 28 MAG - "L'ansia di essere 'uno che fa ridere' è terribile. Perché poi, appena sei in un momento giù di morale, la gente dice 'ah, e questo dovrebbe simpatico?'. Ecco io non voglio avere questa ansia da prestazione. Parafrasando la serie Boris, 'io voglio essere Gifuni'". Ascoltare Valerio Lundini che si racconta è venire inondati da un fiume di parole, citazioni, battute nascoste tra le parole, non sense surreali quanto esilaranti, autoironia e sterzate improvvise. Un po' come lo abbiamo conosciuto su Rai2 in Una pezza di Lundini, programma ormai cult (anche sul web) condotto con Emanuela Fanelli. E come è in teatro, in queste settimane, nel suo one man show Il mansplaining spiegato a mia figlia" (prossime date, dal 31 maggio al 4 giugno al Franco Parenti di Milano, il 5 agli Arcimboldi sempre a Milano e il 14 giugno alla Cavea dell'Auditorium Paco della musica di Roma). Uno spettacolo che gira da ormai tre stagioni e continua a registrare sold out. "Farlo tante volte aiuta a miglioralo - racconta lui all'ANSA - Il problema, semmai, sarà il nuovo spettacolo. Dovrei fare decine di repliche di nascosto per farlo funzionare così bene, ma come si fa?". Dal debutto a oggi, sono cambiate molte cose. "A livello sociale, si: guerre, carestie, la pandemia. Ma di quelle spero di non dovermi ritenere responsabile. Non ho tutto questo potere - dice serio - Nello show, invece, ho tolto, aggiunto. È una versione teatrale di quello che potrebbe accadere in un concerto: un susseguirsi di situazioni, gag, trovate, monologhi e anche un paio di canzoni. Sono varie storie, legate fra loro da una follia surreale. Quest'estate dovrei alcune date anche con I VazzaNikki, band con cui suoniamo da 15 anni". Cresciuto a pane e Adriano Celentano in coppia con Renato Pozzetto, ma anche Totò e Nino Manfredi, "è con Leslie Neilsen e Una pallottola spuntata che alle elementari ho scoperto quale era il tipo di comicità che amavo", racconta. Lui, invece, al cinema ha preferito scegliere un ruolo diverso accanto a Sergio Castellitto ne Il più bel secolo della mia vita, film diretto da Alessandro Bardani. Una "commedia agrodolce", distribuita nella prossima stagione da Lucky Red, che in un viaggio Bassano Del Grappa-Roma porta sul grande schermo la legge tutta italiana che impedisce ai figli non riconosciuti di sapere l'identità dei genitori naturali se non al compimento dei 100 anni. Proprio l'età di Castellitto nel film. "Dopo quattro ore di trucco al giorno, non sembrava neanche di recitare accanto a lui - racconta Lundini - Se fosse stato un ruolo comico non so se avrei accettato. Non mi fido di come fanno ridere le altre persone. La popolarità? Se davvero l'ho raggiunta, ho avuto la fortuna che è accaduto quando ero già grandicello. Oggi, purtroppo mi vivo le cose più strane. Una volta mi è entrata un'ape in bocca mentre ero sul monopattino. Ho cominciato a sputare per buttarla fuori e non mi sono accorto che davanti a me c'era un signore che mi aveva riconosciuto e mi fissava inorridito. Ecco, certe figuracce, un tempo, quando nessuno mi conosceva, le avrei fatte più serenamente". Ma la tv? "Tornerò, ma non è previsto con lo stesso programma - risponde - Di tanti ospiti accolti nessuno mi ha detto mai di 'no'. Quando mi è venuto in mente che sarebbe stato interessante avere Roberto Saviano, lui è venuto. J-Ax, che mi aveva citato in una sua canzone, mi ha risposto 'sicuro, che voglio venire'. Certo, il Papa non è venuto, ma non gliel'ho mai neanche chiesto - prosegue - Ho sempre pensato di fare una cosa che avremmo visto in cinque, invece non era così. Ma ho preferito fermarmi, per non cadere nella monotonia del 'già visto'. Meglio tornare con qualcosa di diverso. E sto già scrivendo alcune cose". (ANSA).









Scuola & Ricerca



In primo piano