Auguri Meryl Streep, 70 per attrice leggenda vivente

ROMA, 21 GIU - Più che una diva una leggenda vivente che continua a mantenere intatto il suo fascino e appeal verso un pubblico trasversale di almeno tre generazioni salita 21 volte sul palcoscenico dell'Oscar e ben 26 su quello dei Golden Globe, compreso un Orso d'oro alla carriera. Meryl Streep spegne con sfrontatezza 70 candeline sfoggiando le rughe con orgoglio protetta e amata da sempre da una solida famiglia il marito Don Gummer, i quattro figli e il nipotino. Mary Louise Streep nasce in New Jersey il 22 giugno del 1949 e proveniente dal metodo dell'Actor's Studio, debutta nel '75 nei teatri di Broadway, dopo una serie di provini sfortunati due anni dopo, debutta con il film Giulia. Tre le vittorie per la statuetta più ambita di Hollywood: nel 1980 come migliore attrice non protagonista per Kramer contro Kramer e nel 1983 e nel 2012 come migliore attrice protagonista rispettivamente per La scelta di Sophie e The Iron Lady. "È vero che ho vinto tre Oscar, ma è anche vero che ne ho persi molti di più" ha detto in occasione della candidatura per The Post (di Steven Spielberg) Meryl Streep con ironia, una delle migliori attrici di tutti i tempi. Non la pensa così Donald Trump che l'ha definita nel 2017 "una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood". Viso ovale, naso lungo e sottile, occhi penetranti: una bellezza anticonvenzionale che ha sempre caratterizzato ogni suo ruolo. Non tutti sanno, è stata lei stessa a raccontarlo, che nel 1975 fu rifiutata da Dino De Laurentiis per la parte di protagonista nel film King Kong: il produttore l'aveva giudicata troppo brutta. Nel 1978 l'attrice ottiene una parte ne Il cacciatore di Michael Cimino. L'ingaggio le consente di stare vicino a John Cazale, l'uomo che ama e che è gravemente malato. Una volta ultimate le riprese, la Streep comincia la lavorazione della miniserie Holocaust, con cui si impone all'attenzione generale. Nonostante la morte del compagno, si getta poi in una frenetica attività teatrale, per ricevere infine la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua performance ne Il cacciatore. La candidatura all'Academy Award costituisce per Meryl l'inizio di un periodo positivo. Nel 1979, l'attrice recita e viene applaudita in Manhattan di Woody Allen, e ne La seduzione del potere. Gli anni 80 segnano per la Streep il definitivo passaggio a ruoli da protagonista. Da non dimenticare innanzi tutto La donna del tenente francese (1981), nel quale ricopre un doppio ruolo e affianca Jeremy Irons, e La scelta di Sophie (1982), che le impone di calarsi nella difficile parte di una donna polacca che abbandona la figlia in un lager per poter salvare se stessa e l'altro figlio. L'interpretazione le vale il suo primo Oscar come miglior attrice protagonista. Nel 1984 Meryl Streep ritrova Robert De Niro in Innamorarsi, nel 1985 forma una coppia perfetta con Robert Redford, suo compagno di set ne La mia Africa di Sydney Pollack. Nel 1986 è la volta di Jack Nicholson, che incontra sul set di Heartburn - Affari di cuore. Il 1989, invece, è l'anno del premio per la migliore attrice al Festival di Cannes (Un grido nella notte) e della sua prima parte comica, (in She-Devil: Lei, il diavolo). Negli anni 90 arriva la stella sulla Walk of Fame di Hollywood. Pur conservando un certo interesse per il cinema d'autore, come dimostra Cartoline dall'inferno (1990) di Mike Nichols, Meryl inizia a non disdegnare un cinema più popolare. Il film che le porta maggiore fortuna sta a metà fra queste due strade, perché a dirigerlo ci pensa un grande regista, ma a ispirarlo è un best-seller: I ponti di Madison County (1995), in cui l'attrice fa la parte di una casalinga che vive una bellissima parentesi amorosa con un fotografo. Negli anni 2000 la Streep è l'attrice più richiesta di Hollywood. Arriva quindi un altro successo di botteghino con la cinquantenne in salopette che canta i brani degli ABBA (Mamma Mia!, 2008), o la buffa zia di due tristi orfanelli (Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi, 2004), ora l'autrice di un famoso libro di cucina (Julia & Julia, 2009). Se i film che le recano maggiore successo sono Radio America (2006) e Il diavolo veste Prada (2006) - in cui dà vita all'indimenticabile Miranda Priestly, direttrice di una prestigiosa rivista di moda - la critica la apprezza soprattutto ne Il ladro di orchidee (2003) e in The Hours (2003). Quest'ultimo, tratto dall'omonimo romanzo di Michael Cunningham, le fa vincere, insieme a Julianne Moore e Nicole Kidman, L'Orso d'Argento a Berlino. Da non dimenticare, sempre a inizio Duemila, l'incursione di Meryl in film che affrontano argomenti politici: The Manchurian Candidate (2004), Rendition (2007) e Leoni per agnelli (2007), diretto dall'amico Robert Redford. Nello stesso decennio, Meryl Streep viene acclamata anche per la miniserie Angels in America, nella quale recita con Al Pacino. Meryl Streep nel 2018, è tornata a interpretare Donna Sheridan in Mamma Mia! Ci risiamo, da ricordare Il ritorno di Mary Poppins diretto da Rob Marshall, ma anche 'Florence' con Hugh Grant; Dove eravamo rimasti' di Jonathan Demme. Ha quindi preso parte alla seconda stagione della serie tv Big Little Lies, in onda in questo periodo su Sky Atlantic. E' attesa sul grande schermo nella nuova versione di Piccole Donne di Greta Gerwig, forse alla Mostra del cinema di Venezia 2019. (ANSA).



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Giallo agli Oscar sul cane Messi, applaude in sala?

Giallo agli Oscar sul cane Messi: la co-star a quattro zampe di Anatomia di Una Caduta, il film della francese Justine Triet premiato per la migliore sceneggiatura originale, è apparso in un video mentre batteva le zampe durante le premiazioni. Quello del collie addestrato da Laura Martin è stato un vero exploit o non piuttosto una montatura degna della magia della mecca del cinema? Un altro video circolato online ha spiegato l'arcano: si è trattato di fotogrammi preregistrati in cui, davanti a un falso pubblico in un Dolby Theater semivuoto qualcuno ha retto finte zampe davanti al cane (il vero Messi, un sosia o un peluche non è ancora chiaro) mentre la scena veniva ripresa dalle telecamere. Non è dunque certo se a Messi sia stato permesso di entrare in teatro durante la cerimonia: in precedenza era stato detto che la sua presenza sarebbe stata off limits. Quel che è sicuro è che la Martin si è fatta fotografare fuori dal Dolby con le finte zampe. E d'altra parte, siamo o non siamo a Hollywood dove controfigure e effetti speciali sono all'ordine del giorno? Che sia stato dentro o no, è certo anche che Messi ha avuto un parte nell'avvicinamento alla cerimonia: è apparso in un video promozionale del conduttore Jimmy Kimmel che prova con lui le battute e abbaia quando si scherza sugli anni da cani. Messi ha inoltre aiutato Kimmel nella sua storica faida con Matt Damon in un altro breve filmato andato in onda alla fine della cerimonia: il collie alza la zampina e fa pipì sulla stella dell'attore sulla Hollywood Walk of Fame (foto Ansa Epa)

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Giallo agli Oscar sul cane Messi, applaude in sala?

Giallo agli Oscar sul cane Messi: la co-star a quattro zampe di Anatomia di Una Caduta, il film della francese Justine Triet premiato per la migliore sceneggiatura originale, è apparso in un video mentre batteva le zampe durante le premiazioni. Quello del collie addestrato da Laura Martin è stato un vero exploit o non piuttosto una montatura degna della magia della mecca del cinema? Un altro video circolato online ha spiegato l'arcano: si è trattato di fotogrammi preregistrati in cui, davanti a un falso pubblico in un Dolby Theater semivuoto qualcuno ha retto finte zampe davanti al cane (il vero Messi, un sosia o un peluche non è ancora chiaro) mentre la scena veniva ripresa dalle telecamere. Non è dunque certo se a Messi sia stato permesso di entrare in teatro durante la cerimonia: in precedenza era stato detto che la sua presenza sarebbe stata off limits. Quel che è sicuro è che la Martin si è fatta fotografare fuori dal Dolby con le finte zampe. E d'altra parte, siamo o non siamo a Hollywood dove controfigure e effetti speciali sono all'ordine del giorno? Che sia stato dentro o no, è certo anche che Messi ha avuto un parte nell'avvicinamento alla cerimonia: è apparso in un video promozionale del conduttore Jimmy Kimmel che prova con lui le battute e abbaia quando si scherza sugli anni da cani. Messi ha inoltre aiutato Kimmel nella sua storica faida con Matt Damon in un altro breve filmato andato in onda alla fine della cerimonia: il collie alza la zampina e fa pipì sulla stella dell'attore sulla Hollywood Walk of Fame (foto Ansa Epa)

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Folla per l'addio a Sergio Staino, da Guccini a Schlein

Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze gremito per l'ultimo saluto a Sergio Staino, vignettista, papà di Bobo ed ex direttore dell'Unità, scomparso nei giorni scorsi all'età di 83 anni. In sala tanti semplici cittadini e molti amici di Staino come Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, David Riondino, Carlo Petrini, o Adriano Sofri ma anche la segretaria del Pd Elly Schlein e Gianni Cuperlo. Poi le istituzioni con il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani. Tutti vicini alla famiglia di Staino: la moglie Bruna e i figli Ilaria e Michele. A condurre la cerimonia di commiato Paolo Hendel, grande amico degli Staino, che introduce, con un tocco ironia, i vari interventi di ricordo del vignettista che si susseguono. Al centro del salone un'immagine di Bobo e una vignetta che ritrae il personaggio figlio della matita di Staino che guarda in lontananza e afferma 'Sono il raccattapalle del mio destino', mentre un grande schermo proietta foto di Staino con la famiglia e gli amici, insieme ad alcune delle sue vignette più celebri. Prima dell'inizio della cerimonia un momento musicale con il figlio Michele, accompagnato da altri due musicisti, che ha suonato per il padre (Ansa foto)

il lutto

Morto il regista Giuliano Montaldo, l'eterno ragazzo del cinema

Con Giuliano Montaldo scompare uno degli ultimi di quella grande generazione di registi che ha fatto grande il cinema italiano a partire dagli anni Sessanta. Si è spento con a fianco l'amatissima moglie, Vera Pescarolo, la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti Inti e Jana Carboni nella sua casa a Roma che nel tempo era diventata casa per questo genovese navigatore e spericolato, che ha sempre schivato ritualità troppo solenni perché tra le sue moltissime doti c'era l'arte dell'autoironia dispiegata da sempre a piene mani. Per scelta della famiglia non si terranno esequie pubbliche. L'eterno ragazzo di Cinecittà nasce a Genova il 22 febbraio del 1930; fin da ragazzo ha l'occhio del navigatore come Colombo, la voce di un Gino Paoli dai toni baritonali, la passione militante del giovane Calvino partigiano, il piacere dello scherzo di Paolo Villaggio e la leggerezza poetica di Lele Luzzati, tutti liguri come lui, tutti un po' saggi e un po' matti come lui. Regista, sceneggiatore e attore, diresse oltre 20 film. Tra questi Gli Intoccabili (1969); Sacco e Vanzetti (1970; Giordano Bruno (1973); L'Agnese Va A Morire (1976); Gli Occhiali d'Oro (1987). Montaldo fu molto attivo anche nella produzione di grandi opere televisive come il kolossal in 8 puntate Marco Polo (foto Ansa)

il lutto

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l'infortunio

Jovanotti cade in bici a Santo Domingo, dovrà operarsi

Il cantante stava facendo un giro lungo le strade dell'isola caraibica, dove si trovava in vacanza con la moglie Francesca Valiani, ma non ha visto un dissuasore di velocità ed ha perso l'equilibrio. Da qui la disavventura che ha raccontato lui stesso sui social, prima con un video dei soccorsi con l'ambulanza, poi dal letto dell'ospedale. I chirurghi dovranno applicare un chiodo in titanio nel femore e una placca sulla clavicola. "Fa un male bestiale - ha detto ancora il cantante -. E' un'operazione piuttosto complessa, ma si recupera. Ci vorrà un po' di tempo ma sono vivo e sto bene"  (Ansa)

Barbie, pink carpet a LA per la prima e la rete esplode

(ANSA) - NEW YORK, 10 LUG - Greta Gerwig ha optato per il Pink PP, il colore che Pierpaolo Piccioli porto' sulle passerelle di Valentino nel 2022 quando ancora la Barbie di Margot Robbie non aveva invaso i social media. Sta per arrivare l'ora x, in vista della quale la regista di Lady Byrd e Piccole Donne ha presentato ieri a Los Angeles la sua ultima fatica a un gruppo selezionatissimo di spettatori. La rete e' esplosa di commenti per lo piu' all'insegna degli applausi. Il tappeto rosa dello Shrine Auditorium ha rafforzato il messaggio del film da 100 milioni di dollari che "tutti noi siamo Barbie, e Barbie e' tutti noi". Se la Robbie ha snobbato il rosa per presentarsi nell'iconico abito senza spalline indossato dalla Barbie 'Solo in the Spotlight' del 1960, il colore piu' iconico della bambola della Mattel e' stato adottato da Issa Rae e Ryan Gosling, quest'ultimo che, a detta degli spettatori, avrebbe fatto del suo Ken una interpretazione da Oscar. Nessun recensore tuttavia era stato invitato alla serata di ieri e dunque la trama e' ancora sotto embargo. Barbie uscira' nelle sale Usa il 21 luglio (il 20 in Italia con Warner Bros) e la premessa resta quella dei primi trailer: "Dopo essere stata espulsi da Barbieland in quanto bambole meno che perfette, Barbie e Ken partono per il mondo reale per trovare la vera felicita'. Su invito della Robbie, che ne aveva comprato i diritti con la Warner, Gerwig ha scritto il copione con il compagno Noah Baumbach: "Abbiamo lavorato in un momento molto particolare, nel mezzo del lockdown, quando mi chiedevo se ci sarebbero mai stati film di nuovo. Ma se ci saranno, scriviamo la cosa piu' esagerata, anarchica e ridicola del mondo", ha detto all'Hollywood Reporter. (ANSA).

Fiorello, via da Via Asiago, Viva Rai2! cerca sede

(ANSA) - ROMA, 09 LUG - "Viva Rai2! non si farà mai più in via Asiago": lo annuncia, senza mezzi termini, Rosario Fiorello in un video pubblicato sul suo profilo Instagram. Sfogliando i giornali, lo showman legge alcuni articoli che riguardano la sua trasmissione. In particolare si sofferma sulle ipotesi avanzate da qualcuno di indennizzi da parte della Rai ai condomini della zona che lamentano rumore e sporcizia legati alla trasmissione. "Addirittura - esclama Fiorello - scrivono che la Rai sarebbe pronta a riconoscere un' indennità, soldi, ai condomini di via Asiago. Credo che ci siano strumentalizzazioni", aggiunge, con la stessa parola usata oggi dalla Rai in una nota ufficiale in cui si smentisce l'ipotesi di indennizzi ai residenti della zona e si respinge l'accusa di sporcare le strade. "Facciamo così - continua Fiorello - siccome io devo fare il programma, chi meglio di me può dirvi come stanno le cose? Punto primo. Rinnovo le scuse per il danno, il fastidio arrecato. Non pensavamo che la trasmissione prendesse quella piega. Volevamo fare qualche balletto dentro il glass, poi il programma si è sviluppato fuori, con il pubblico che è arrivato da tutta Italia, casino, ci è sfuggito un po' di mano. Punto 2 - dice Fiorello, anticipando la conclusione della vicenda - se si dovesse rifare Viva Rai2!, non si farà in via Asiago, quindi finitela di dire che ci sono riunioni condominiali, la Rai ecc. Non si farà mai più in via Asiago. Siamo alla ricerca di una nuova location. Se non riusciremo a trovarla entro novembre Viva Rai2! sarà solo un bel ricordo... Ma noi contiamo di trovarla. Via Asiago - conclude Fiorello - ora può dormire sonni tranquilli. Grazie, arrivederci, vi voglio bene, buona estate". (ANSA).









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