l’anniversario 

Sessant’anni e non sentirli: la forza dell’Istituto Agrario

SAN MICHELE. «L’Istituto Agrario di S. Michele? Un’eccellenza sul fronte formativo e della ricerca, con un ruolo importantissimo in Trentino, che come Governo provinciale vogliamo sostenere anche per...



SAN MICHELE. «L’Istituto Agrario di S. Michele? Un’eccellenza sul fronte formativo e della ricerca, con un ruolo importantissimo in Trentino, che come Governo provinciale vogliamo sostenere anche per la sua forte ricaduta sul territorio». È questo uno dei passaggi del saluto di Maurizio Fugatti presidente della Provincia ed ex studente, che non ha nascosto la commozione di parlare dal palco dell’aula magna di San Michele dove si è diplomato perito agrario nel 1992-93. Certo, ha sottolineato il presidente, è fondamentale che anche dalla scuola esca un forte messaggio per la valorizzazione dei nostri prodotti agricoli. E ancora un riconoscimento per la sua scuola che ieri ha celebrato alla presenza di moltissimi ex docenti oltre che dei primi diplomati e delle 3 prime diplomate donne, allora rarissime mentre oggi sono oltre il 20% del totale.

L’Istituto è anche una scuola di vita, oltre che un fiore all’occhiello della formazione agricola italiana, ha concluso Fugatti. In piena sintonia anche l’intervento della assessora all’agricoltura Giulia Zanotelli che ha ricordato la volontà della giunta provinciale di considerare nella nuova PAC, in base al P.S.R. del 2020-26, il problema dei cambiamenti climatici e delle risposte che anche il mondo agricolo potrà dare con un’agricoltura più sostenibile.

«Quello che si festeggia oggi è un compleanno importante, all’interno di un percorso che l’anno prossimo festeggerà i 145 anni di vita» ha sottolineato il direttore Sergio Menapace. «Ma il nostro approccio vuol essere innovativo per dare puntuali risposte al Trentino, anche con un occhio aperto sul mondo con una sensibilità particolare ai valori fondanti della nostra comunità».

«Sono particolarmente grato ai docenti e allievi che ci hanno preceduto - ha evidenziato il dirigente scolastico Marco Dalrì - perché sono stati loro ad aprire una strada importante e hanno fin da subito reso famoso il nome di questa nostra scuola che nell’arco dei suoi 144 anni di vita ha cambiato più volte forma, fino ad ottenere esattamente 60 anni fa grazie all’allora presidente Bruno Kessler, l’autorizzazione del Ministero dell’istruzione a diventare Istituto Agrario. Dal 1963 sono stati diplomati 1297 periti agrari, 816 enotecnici, 295 periti agro-industriali. Fino al 1988 la gestione dell’Istituto era retta da un consorzio Stato Provincia con tutti i limiti che ciò comportava, per questo con l’88 venne sciolto il consorzio con lo Stato e la gestione passò tutta al Trentino. Con il 2010 la nuova riforma che diede parecchie preoccupazioni ma che grazie ad un corpo docente molto preparato si è potuto adattare il piano di studi alle esigenze trentine. (c.b.)













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