Produttività e occupazione Bolzano batte Trento 

In Alto Adige i prestiti erogati da banche o intermediari alle famiglie su del 5,5% Livelli di prodotto interno lordo trainati in entrambi i territori dalle esportazioni


di Maurizio Dallago


BOLZANO. L’Alto Adige c’è. E prosegue la crescita. Il Trentino esce dalla stagnazione e riprende a correre. Certo, a nord di Salorno gli indicatori sono, in generale, ancora migliori, vedi - ad esempio - gli impressionanti dati sulla produttività delle piccole imprese altoatesine. Ma anche a Trento ci si è risollevati. E poi, quella che viene definita la situazione economica delle famiglie - ovvero guadagni e costo della vita - porta le due province sostanzialmente in parità nel vivere quotidiano di altoatesini e trentini.

Ieri, la presentazione del rapporto annuale di Bankitalia sull’economia in regione, presenti il direttore della filiale di Bolzano, Maurizio Cannistraro e della succursale di Trento, Pier Luigi Ruggiero, e poi ricercatori, autorità, esponenti del mondo delle imprese, delle banche e dell’università per ascoltare il contenuto della ricerca che fotografa lo stato dell’economia regionale nel 2017. E oggi il tutto verrà ripetuto a Trento. Ci si apre alle lingue del posto, così ieri per la prima volta a Bolzano una relazione è stata tenuta in tedesco, mentre Ruggiero anticipa che a Trento in futuro verrà dato spazio al ladino. E il futuro? «Da risolvere in Alto Adige alcune questioni: gli alti prezzi delle case - quasi il doppio delle media italiana - e la fuga di cervelli, ovvero laureati che trovano condizioni di lavoro, vita e salario migliori in altre realtà», sottolinea Cannistraro.

Prodotto interno lordo. Partiamo dal Pil. Nel 2017 il prodotto interno lordo della provincia di Bolzano ha registrato un incremento (+1,5) analogo a quello medio nazionale, consolidando l’elevata crescita dell’ultimo decennio (nel periodo 2007-2017 il valore aggiunto altoatesino è aumentato del 12,8 per cento a fronte di un calo del 4,8 per cento nel complesso del Paese); l’espansione ha interessato tutti i comparti, sostenuti dalla domanda estera e dalla ripresa di quella nazionale. In provincia di Trento il prodotto interno lordo è tornato a crescere nel 2017 (a ritmi simili a quelli medi nazionali), dopo sei anni di sostanziale stagnazione; l’aumento è stato guidato dai servizi e dall’industria a fronte di una stabilizzazione dell’attività nelle costruzioni.

Le imprese. In provincia di Bolzano nel 201 7 l’attività industriale si è ulteriormente rafforzata. Secondo le rilevazioni della Camera di commercio, il saldo tra la quota delle imprese che hanno riportato un aumento del proprio fatturato e quella di coloro che ne hanno segnalato un calo è cresciuto di sette punti (a 47 punti percentuali); nelle previsioni degli imprenditori, l’aumento del fatturato proseguirebbe anche nell’anno in corso. L’attività industriale ha beneficiato dell’aumento della domanda sia interna sia estera. Le esportazioni hanno accelerato (8,0 per cento secondo i dati dell’Istat), crescendo a ritmi superiori rispetto alla domanda espressa dai Paesi di destinazione. È proseguito il consolidamento della ripresa del comparto edile, in atto dal 2015: per i dati della Cassa edile, il numero delle ore lavorate nelle imprese delle costruzioni è aumentato del 10,2 per cento. Secondo i dati di Prometeia, gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 5,6 per cento; l’incremento ha interessato sia le aziende più piccole sia quelle di dimensione più elevata (in base all’indagine condotta dalla Banca d’Italia). In provincia di Trento nel 2017 si è registrata una ripresa dell’attività economica: il fatturato dell’industria manifatturiera è aumentato, trainato dal marcato incremento delle esportazioni. Segnali positivi sono giunti anche dal comparto dei servizi in ragione dell’ulteriore aumento delle presenze turistiche e del consolidamento dei consumi delle famiglie. L’attività nelle costruzioni si è stabilizzata dopo un decennio di forte contrazione; nel mercato immobiliare si è confermata la ripresa iniziata nell’anno precedente. Le aziende trentine hanno registrato un miglioramento della redditività e una ripresa dell’attività di investimento.

La produttività. La dinamica della produttività del lavoro rappresenta la principale determinante della crescita del prodotto in un’economia avanzata. Tra il 2012 e il 2017 la produttività del lavoro altoatesina (definita dal rapporto tra valore aggiunto e unità di lavoro equivalenti) è cresciuta del 4,8%, il doppio rispetto a quella trentina (2,3% e 1,3 in Italia). L’espansione è stata trainata dai servizi (che rappresentano il 70% circa del prodotto provinciale) e dall’industria in senso stretto, anche grazie ai forti incrementi di efficienza tecnica registrati dalle aziende manifatturiere.

La crescita della produttività ha riguardato tutte le classi dimensionali risultando più forte tra le aziende con meno di 20 addetti che risultavano già nettamente più produttive rispetto al resto del Paese. In Trentino l’aumento della produttività del lavoro è stato frenato dalla dinamica negativa delle grandi aziende dei servizi; si è registrato invece un sensibile incremento nel comparto industriale, anche grazie a una maggior efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi tra le società di capitali manifatturiere.

Lavoro e famiglie. In provincia di Bolzano nel 2017 le condizioni del mercato del lavoro si sono rafforzate. Sulla base della rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, il numero di occupati è aumentato a ritmi analoghi alla media nazionale (1,2%), trainato soprattutto dai servizi legati al turismo. Il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni si è attestato al 72,9% (58% in Italia), registrando il valore più elevato dal 1993 (primo anno di disponibilità dei dati). In base a stime su dati Prometeia, nel 2017 è proseguito l’aumento dei consumi delle famiglie, sostenuto dall’incremento del reddito disponibile e dalle favorevoli condizioni creditizie.

Nel confronto con i dati italiani, le famiglie altoatesine presentano livelli di reddito e di consumo più elevati e hanno accumulato una maggiore ricchezza reale e finanziaria. Queste caratteristiche si riflettono anche in un maggiore accesso al mercato del credito: nel 2017 i prestiti erogati da banche e società finanziarie alle famiglie sono cresciuti del 5,5 per cento. In Trentino le condizioni occupazionali sono migliorate: il numero di occupati è aumentato del 2,3 per cento e il tasso di occupazione di 1,5 punti percentuali al 67,6%.

Il mercato del credito. Nel 2017 i prestiti al settore privato non finanziario in Alto Adige sono aumentati (2,9%), riflettendo principalmente l’incremento della domanda da parte del settore produttivo. La dinamica è stata trainata dalle Casse Raiffeisen (inclusa la Cassa centrale Raiffeisen) la cui quota di mercato è cresciuta, portandosi al 44 per cento. La qualità del credito ha registrato un ulteriore lieve miglioramento, sia per le famiglie sia per le imprese: a dicembre 2017 risultavano in calo il tasso di deterioramento (all’1,6%) e l’incidenza delle partite anomale sul totale dei prestiti (al 7,7%).

Nel 2017 sono cresciuti i depositi bancari detenuti dalle famiglie e, soprattutto, dalle imprese la cui disponibilità di liquidità è su livelli storicamente elevati; tra le forme tecniche, si è intensificato il processo di riallocazione della liquidità verso i conti correnti e il risparmio gestito.













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