Nuovo nemico della frutta: la cimice asiatica 

La presenza più importante nella zona di Denno, forti preoccupazioni in particolare per le mele 



TRENTO. I cambiamenti climatici con un forte innalzamento della temperatura, ed il clima sempre più tropicale, oltre ai forti scambi di prodotti agricoli fra i vari continenti, ci portano a dover fare i conti con sempre nuovi parassiti. Dopo la drosophila suzuki che da alcuni anni preoccupa particolarmente i produttori di piccoli frutti, ora è la cimice asiatica (Halyomorpha halys), insetto estremamente dannoso e difficile da contenere, della quale quest’anno si è registrata la presenza in diverse aree frutticole del Trentino a creare forti preoccupazioni particolarmente sulle mele. La più importante segnalazione sulla presenza è venuta dalla zona di Denno e nella prossimità dell’abitato di Portolo. Le prime segnalazioni in Europa risalgono ad una decina d’anni fa in Svizzera, ed il primo rinvenimento in Italia, in provincia di Modena, risale al 2012. Da allora la specie si è diffusa nelle aree frutticole di tutto il nord Italia. La cimice asiatica è caratterizzata da una spiccata polifagia, si nutre e si sviluppa su moltissime specie sia agrarie che forestali. Per le varietà frutticole trova il suo habitat su albicocco, pesco, nettarine, mora, melo, pero, vite ed actinidia, ma trova anche nel bosco il suo habitat ideale.

Danni causati dalle punture di suzione delle diverse specie di cimici non sono distinguibili, in quanto si manifestano sotto forma di leggere infossature della buccia negli attacchi recenti, e malformazione dei frutti. La polpa sottostante la puntura è di colore marrone con importante subericazione. Nel momento del raccolto, in questi giorni, questo tipo di danno, può essere facilmente confuso con quello della butteratura amara. Risultano particolarmente a rischio i frutteti confinanti con le colture erbacee, con le aree boschive, con le siepi e i corsi d’acqua, dove la flora spontanea è più abbondante e favorisce il crearsi di un ambiente favorevole allo sviluppo di questi insetti.

Negli ultimi giorni- riferisce una nota redatta dai tecnici del Centro di Consulenza tecnica della Fem - viene raccomandato ai frutticoltori, il costante controllo visivo dei propri frutteti al fine di verificare l’eventuale presenza di cimici ed i conseguenti danni sui frutti. Durante il raccolto è fondamentale che il frutticoltore effettui un accurato costante controllo per accertare l’eventuale presenza di questi cimici. La eventuale presenza va immediatamente segnalata attraverso l’applicazione “bugMap”, ai tecnici della Fondazione Mach». Per quanto riguarda la difesa estiva ricordano i tecnici della Valle di Non Springhetti e de Concini, come questa sia molto difficile da attuare. I tecnici ribadiscono l’importanza fondamentale di controllare ogni singolo appezzamento, al fine di individuare precocemente la presenza dell’insetto in modo da poter intervenire solo dove necessario a seguito di precise indicazioni tecniche.

Un’ultima attenzione: alla raccolta, il danno da cimici, può essere facilmente confuso con quello provocato dalla butteratura amara. (c.b.)













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