«Navigator», il Trentino rischia di restare a secco 

Simulazione de «Il Sole 24 Ore»: zero nuovi assunti per i nostri Centri per l’impiego Ieri incontro delle Regioni con Di Maio per rendere più omogenea la ripartizione


di Luca Petermaier


TRENTO. Il reddito di cittadinanza non sembra portare grande fortuna al Trentino. Dopo la “beffa” delle risorse (circa 25 milioni di euro) che la nostra provincia non risparmierà dall’applicazione della nuova misura al posto dell’attuale reddito di garanzia (Trentino di sabato), rischia ora di concretizzarsi un’altra (mini) beffa. È quella degli ormai famosi “navigator”, ovvero quelle figure pensate dal governo per orientare i percettori del reddito di cittadinanza. Nelle intenzioni del ministro Luigi Di Maio il navigator sarà un tutor che dovrà farsi carico del beneficiario, guidarlo verso la scelta dell’occupazione, un po’ come accade in analoghe situazioni, per esempio in Germania.

L’esecutivo nazionale ha promesso l’assunzione di 4000 navigator da distribuire nei vari centri per l’impiego. Come avverrà questa distribuzione? Questo non è ancora chiaro. E in attesa che lo diventi - con la pubblicazione delle circolari del governo - ieri ha provato ad azzardare qualche scenario «Il Sole 24 Ore» proponendo una simulazione di come potrebbero essere distribuiti sul territorio nazionale i navigator. Il risultato è che Trento (ma anche Bolzano) non ne avrebbero nemmeno uno. Come noi anche la Valle d’Aosta. In Trentino i Centri per l’impiego presenti sul territorio sono 12, mentre in Alto Adige sono 7. In tutto hanno in carico circa 32 mila utenti e gli addetti attuali sono 100.

La simulazione del giornale è stata calcolata sulla base del metodo adottato dal governo per l’assunzione di 1000 nuovi addetti del «Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro» approvato in Conferenza unificata il 21 dicembre del 2017.

E così, mentre il Trentino e l’Alto Adige non vedono assegnato nemmeno un navigator, ci sono molte altre regioni che fanno il pieno. Soprattutto al sud. Qualche esempio? La Campania se ne vedrebbe assegnati ben 756, la Puglia 512 così come il Lazio, 208 alla Calabria. Alla Toscana ne andrebbero 240, all’Emilia Romagna 220, al Piemonte 276. Venendo al Nord Est le differenze (a nostro sfavore) sarebbero davvero macroscopiche: la Lombardia, nei cui Centri per l’impiego lavorano 775 addetti, riceverebbe 540 nuovi assunti, mentre il Veneto arriverebbe a 232 navigator con “appena” 355 addetti. Insomma: una ripartizione inspiegabilmente sfavorevole al Trentino. Il problema è che qui non si può nemmeno addurre come giustificazione che la nostra è una Provincia autonoma e quindi non rientra in questi calcoli. Nel caso del reddito di cittadinanza, infatti, salvo modifiche in sede di conversione del decreto il Trentino dovrà pagare con risorse proprie uno strumento che è statale. E, dunque, logica vorrebbe che anche la nostra provincia venisse beneficiata dalle nuova assunzioni decise dal governo.

Ieri la dirigente dell’Agenzia del lavoro Antonella Chiusole ha partecipato a Roma all’incontro dei rappresentanti delle Regioni con il ministro Di Maio. Le Regioni hanno chiesto di rivedere la distribuzione dei navigator e soprattutto di avere chiarezza sulle norme applicative del decreto. L’assessore trentino Achille Spinelli è cauto: «Speriamo di riuscire a intervenire per modificare le nuove regole».













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