Mele trentine, quasi il 99% è in regola 

Ottimo risultato nelle 982 analisi effettuate. Anche di questo si parlerà in un convegno il 15 febbraio al Sociale



TRENTO. “L’altra metà della mela, spicchi di economia, arte e territorio”. È questo il titolo originale del tradizionale convegno invernale organizzato da Apot al Teatro Sociale di Trento per il giorno 15 febbraio ad ore 17. Si tratta di un convegno teso ad informare il mondo del consumo sull’importante ruolo della frutticoltura trentina, non solo dal punto di vista economico ma anche del suo impegno sul fronte della sostenibilità, e per la prima volta anche della mela nell’arte. «Il tutto in un’ottica della sostenibilità di sistema che la cooperazione trentina si è impegnata portare avanti» - ha affermato Marina Mattarei nell’aprire la conferenza stampa.

I risultati del 2018 sono molto positivi. Ben il 98,7% delle 982 analisi effettuate, ha affermato il direttore di Apot, Alessandro Dalpiaz, sono in regola, solo 9 aziende per un totale di 2.3 ettari erano fuori dei parametri e sono state sanzionate con oltre 35 mila euro di multa. Altro dato importante: per il 2020 gli ettari coltivati biologicamente supereranno gli 800. Ma questo costante impegno non è ritenuto sufficiente anche perché la produzione di mele nel mondo oggi è di 80 milioni di tonnellate le nostre 500 mila tonnellate sono insignificanti. «Per questo - hanno affermato all’unisono i vertici di Apot nel presentare il Convegno - ci possiamo differenziare solo sul fronte della salubrità e della sicurezza della provenienza». Ma quest’anno il convegno con la presenza dello storico dell’arte Philippe Daverio, vuole valorizzare anche il patrimonio culturale e sociale del sistema frutticolo trentino, rappresentativo di storia e tradizioni, oggi sempre più orientato alla modernità e alla sostenibilità.

Con l’occasione sarà presentato anche uno studio sul valore generato dal sistema frutticolo attraverso la mela, sia nelle sue componenti dirette, che indirettamente con i servizi connessi basti pensare al lavoro assicurato a 1400 donne impegnate sul fronte della lavorazione, ha affermato il presidente di Apot, Ennio Magnani, «ma vogliamo ricordare anche il ruolo dell’agricoltura anche nella salvaguardia del territorio, l’eccezionale maltempo di ottobre ha trovato nei nostri frutteti uno strumento di salvaguardia molto valido, ma il nostro impegno è teso anche a fare sistema con il resto del mondo della cooperazione e dimostrare come questo nostro settore sia fortemente ancorato alla storia. Fin dal 1200 i pittori trentini hanno iniziato a raffigurare la mela, ad oggi più di 100 pittori si sono cimentati inserendo la mela nei loro dipinti». «La sostenibilità è ormai dominio di tutti - ha affermato il professor Roberto Della Casa - ma noi dobbiamo valorizzare la grande capacità imprenditoriale dei nostri produttori». Altro relatore il professor Andrea Segrè che presenterà l’impegno della FEM sul fronte di un’a frutticoltura sempre più sostenibile. (c.b.)













Scuola & Ricerca

In primo piano