L’amore per i castagni in memoria di papà 

Drena, Alice Chiarani ha preso in mano l’azienda di famiglia dopo la tragica scomparsa del padre durante un incidente di lavoro: «Mai pentita della scelta»


di Carlo Bridi


DRENA. Che il castagno sia una pianta che ha un fascino particolare non è un mistero, ma questa coltura sa attrarre ancora anche dei giovani. La nostra protagonista di oggi è una ragazza laureata in scienze e tecnologie agrarie a Padova. Parliamo di Alice Chiarani alla quale la vita ha riservato ben presto dei momenti molto dolorosi. A 54 anni, quando lei di anni ne aveva 20, il papà è morto schiacciato sotto il trattore. Ebbene, Alice e la sorellina più giovane di lei non hanno abbandonato i sei ettari di castagneto, anzi hanno costantemente cercato di curarli con amore. Erano gli anni del terribile “cinipide” l’insetto che decimava le produzioni, ma loro hanno tenuto duro e grazie al lancio di molti insetti antagonisti il cinipide è stato sconfitto e quest’anno la produzione di maroni di Drena, è stata eccezionale. Il raccolto si è protratto per oltre un mese, ma i risultati sono stati ottimi sia in qualità che in quantità.

Ma quali sono le ragioni di una scelta cosi coraggiosa? «Un forte legame famigliare che si è rafforzato con la morte improvvisa di papà, ma anche la passione per la mia azienda che ha un’attività secolare nella coltivazione del castagno. Ma ha influito anche la passione per la terra, per la bellezza del lavorare sempre all’aperto in un ambiente sano visto che le mia coltivazioni sono tutte biologiche» - spiega Alice.

Nel 2013 con la morte del papà Alice si è trovata come titolare d’azienda, ma non si è persa d’animo. Ha ripreso gli studi e con molti sacrifici alla fine dello scorso anno si è laureata. Ovviamente non poteva vivere solo dei maroni ed allora ha avviato un’attività che le calza a pennello vista la sua sensibilità per l’ambiente: quella di collaborare con l’Icea, una società di certificazione etica ed ambientale. Un’attività fra l’altro molto in espansione perché oggi la sensibilità ambientale è in crescita in tutti i settori ed è un’autentica emergenza visto anche quanto è successo appena una settimana fa.

Ma Alice ha voluto riaprire da quest’anno anche l’Agritur, una casa vacanze nel bel mezzo della “Tenuta ai Maroneri” i castagneti che ha ricevuto le 4 margherite. Per ora affitta solo l’appartamento ma il suo obiettivo è quello di offrire anche la prima colazione per valorizzare anche i prodotti dell’azienda e comunque quelli a km zero, ma fra i suoi progetti c’è anche quello di realizzare un laboratorio per le varie trasformazioni alle quali i maroni si prestano, creando così un forte valore aggiunto. Certo, a 26 anni ci sono anche molti sogni nel cassetto, ma per lei, maturata in fretta, anche i sogni sono fatti molto con i piedi per terra: «Vorrei arrivare a farmi una mia famiglia e riuscire ad emergere come leader nel mio settore» - spiega. Visti i sacrifici che deve compiere per seguire tutte le attività chiediamo se è pentita della scelta fatta 4 anni fa: «Assolutamente no. Ora che mi sono laureata l’impegno mio e anche la concentrazione sul mio lavoro è ancora più forte».

Alice è impegnata anche nell’associazione Maroni di Drena, nata per la tutela di questo frutto pregiato, «ma il nostro obiettivo è quello di far sempre meglio conoscere ed apprezzare il nostro marone di Drena e credo che anche il fatto che la vendita del mio prodotto avvenga tutta direttamente saltando l’intermediazione ai consumatori o ai Gas oppure ai negozi specializzati nelle vendita di prodotti biologici favorisca una maggiore conoscenza del nostro prodotto».













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