L’indagine unaitalia 

Italiani carnivori, ma di pollo e tacchino: +24% in 5 anni

ROMA. Carni bianche. È il nuovo mantra degli italiani, che negli ultimi cinque anni hanno consumato il 24% in più di polli e tacchini. Al punto che per oltre un italiano su due (54%), le carni...



ROMA. Carni bianche. È il nuovo mantra degli italiani, che negli ultimi cinque anni hanno consumato il 24% in più di polli e tacchini. Al punto che per oltre un italiano su due (54%), le carni avicole sono diventate la principale fonte di proteine. Chi è a dieta apprezza il pollame perché leggero, digeribile e nutriente, secondo quanto emerso da una indagine Ipsos illustrata durante l'assemblea annuale di UnaItalia, l'Unione nazionale delle filiere agroalimentari delle carni e delle uova. Ma il petto di pollo e i piatti pronti sono un must anche per gli sportivi, chi ha regimi alimentari salutistici, e chi vuol far quadrare i conti nel budget familiare. Gusto, salute e risparmio sono dunque le chiavi di successo per il consumo di carni avicole che, come sottolinea la ricerca Ipsos, sono tra le più mangiate in Italia, e marciano controcorrente rispetto al mercato, con consumi pari a 21 Kg a testa. Più del doppio rispetto ai 9 Kg pro capite degli anni Sessanta, quando era in voga, in 9 casi su 10, il pollo intero, magari al girarrosto. Gli italiani, della filiera avicola, dimostrano passione anche per le uova: ne consumiamo 215 l'anno a testa, per un totale di 13 miliardi e 34 milioni di esemplari.













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