In Trentino Alto Adige c’è la spesa più cara d’Italia 

L’Istat diffonde i dati del 2018 sull’andamento dei prezzi: nella nostra regione si sono spesi 586 euro in più per una famiglia tipo. Trento “tiene” con un +1%



TRENTO. Il Trentino Alto Adige si conferma la regione d'Italia dove i prezzi crescono più velocemente, con un rincaro medio dell'1,6% nel 2018 e una maggiore spesa, considerati i consumi delle famiglie residenti in regione, pari a +586 euro annui per la famiglia «tipo». Lo riferisce il Codacons, commentando i dati diffusi ieri dall’Istat e parlando di un'inflazione nel 2018 che si è attestata all'1,2% in Italia e che ha pesato per un totale di +369 euro a famiglia tipo, aggravio di spesa che sale a +468 euro in caso di coppia con due figli.

«La frenata dei listini nell'ultimo periodo dell'anno ha contribuito a limitare i danni, e anche l'andamento al ribasso del petrolio degli ultimi mesi del 2018 ha avuto effetti benefici sulle tasche dei consumatori», spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi. Sarebbe proprio il comparto dei trasporti quello che registra, dopo alcol e tabacchi, la crescita maggiore nel 2018 pari ad una media annua del +2,7%, e impatti sui bilanci familiari fino a 143 euro annui in caso di due figli. «I dati definitivi dell'Istat attestano inoltre una enorme differenza a livello territoriale» prosegue Rienzi.In Trentino Alto Adige, la regione dove i prezzi crescono più velocemente, con un rincaro medio dell'1,6% nel 2018, la maggiore spesa è di 586 euro annui per la famiglia «tipo». Di contro la Basilicata è la regione dove i listini crescono più lentamente (+0,4%) con un aggravio di spesa di appena +97 euro annui a famiglia.

Per quanto riguarda i dati riferiti ai capoluoghi di provincia, l’Istat colloca Bolzano al secondo posto in classifica con un dato dell’1,6% in più di prezzi al consumo nel 2018, mentre Trento “tiene” con aumenti che hanno raggiunto l’1%, addirittura leggermente sotto alla media nazionale.

A livello generale, l’inflazione, che nel 2018 registra lo stesso dato del 2017, mostra nel primo trimestre del 2018 un rallentamento portandosi a +0,7%, per poi accelerare nei trimestri successivi attestandosi a +1,4% nel quarto trimestre dell’anno, lasciando in eredità al 2019 un trascinamento pari a zero a causa anche del rallentamento di dicembre.

A livello di ripartizione geografica, solo il Nord- Ovest ha un tasso di variazione dei prezzi al consumo di poco superiore a quello nazionale (pari a +1,3%) e in accelerazione rispetto al 2017, il Nord-Est si attesta sul dato nazionale (+1,2%), mentre le altre ripartizioni geografiche si posizionano leggermente al di sotto (il Centro a +1,1%, le Isole e il Sud a +1,0%)













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