I sindacati 

«Il nuovo Psp dimentica la qualità del lavoro» 

Trento. «Bene le modifiche, ma manca un riferimento alla qualità del lavoro». Così si esprimono Cgil, Cisl e Uil commentando il Piano di sviluppo provinciale approvato venerdì dalla giunta...



Trento. «Bene le modifiche, ma manca un riferimento alla qualità del lavoro». Così si esprimono Cgil, Cisl e Uil commentando il Piano di sviluppo provinciale approvato venerdì dalla giunta provinciale.

«Purtroppo - affermano i segretari delle tre organizzazioni sindacali confederali Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil) - resta un approccio di fondo fortemente ideologico che porta la Giunta a privilegiare il rapporto con il sistema economico privato anche a scapito del ruolo attivo della pubblica amministrazione locale che è e resta, a nostro avviso, attore insostituibile di coesione sociale e sviluppo economico».

Per i sindacati trentini il nuovo Psp invece non affronta compiutamente il tema della nuova governance e dell'assetto istituzionale del Trentino nel rapporto tra Provincia ed enti locali. «Non comprendiamo - incalzano poi i tre segretari generali - il motivo per cui non sono state accolte alcune proposte delle organizzazioni sindacali. In particolare la Giunta non ha voluto inserire tra gli obiettivi delle politiche fiscali e degli incentivi economici alle imprese l'aumento dei livelli occupazionali e della qualità del lavoro». Secondo Cgil Cisl Uil è sempre un approccio eccessivamente ideologico ad avere impedito alla Giunta provinciale di inserire un riferimento alle politiche di integrazione dei cittadini di origine straniera.













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