Il geometra che ha scelto di dedicarsi alle viti 

Giovani protagonisti. Nemmeno una forte allergia alle graminacee è riuscita a tenere lontano dai campi Nicola Betta, 35 anni di Mezzocorona: «Ho realizzato il mio sogno»


Carlo Bridi


Mezzocorona. Ancora una volta ci troviamo a raccontare la storia di un giovane che -per necessità (problemi di allergie alle graminacee) - aveva dovuto scegliere una professione diversa da quella che a lui piaceva, ossia quella del viti-frutticoltore nella splendida zona della Rotaliana, a Mezzocorona. Parliamo di Nicola Betta 35 anni, che dopo essersi diplomato geometra al Pozzo di Trento ed aver conseguito l’abilitazione ha lavorato come dipendente per una decina d’anni, fino a quattro anni fa, quando un po’ per l’avanzamento dell’età un po’ per le cure sempre più efficaci ha potuto dedicarsi a quella che era la sua passione sin da bambino.

Il nonno Luigino ancora attivo nonostante i 94 anni, era uno dei produttori di punta negli anni 50-60 del secolo scorso a Mezzocorona. Ma Nicola non era in possesso del brevetto professionale perché la scuola superiore non era ad indirizzo agrario. Per questo ha frequentato con profitto il corso per imprenditori agricoli delle 600 ore organizzato dalla FEM. «Un corso - afferma - che ti dà le basi per fare l’imprenditore agricolo. Entrato in azienda ho subito assunto il ruolo di titolare lasciando il papà nel ruolo di collaboratore. La cosa è stata possibile grazie alla cessione in comodato d’uso della sua azienda, alla quale in questi anni grazie anche al premio d’insediamento ho aggiunti altri terreni in affitto. Il contributo legato al primo insediamento - continua il giovane - mi è servito per mettere in sicurezza la mia attività con l’acquisto di un trattore con cabina oltre all’ampliamento dell’azienda ed all’acquisto di una macchina per il diserbo del vigneto che in questi anni mi ha permesso di eliminare il glifosato nel diserbo delle viti. Ora, un trattamento invernale dovrò farlo - precisa Nicola - perché le radici di talune erbacce sono molto profonde ed arrecano danno alle viti».

Nicola è uno dei viticoltori di punta della Cantina Mezzacorona che è stato scelto per la partecipazione al progetto “mosiaco”, per la varietà Pinot Grigio nella sotto zona della Vicinia, dove era stato introdotto agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso ad iniziativa del neonato Club 3Pcon il nome di Rulander.

Il nuovo progetto ha l’obiettivo di produrre uno dei vini di punta del gruppo il Musium, presentato un paio di settimane fa proprio nel vigneto di Pinot Grigio dell’azienda Betta, riconosciuta fra le aziende d’eccellenza della cantina.

L’azienda di Nicola ha una superficie di 6,5 ettari, dei quali 5,2 di viti e 1,3 ettari di meli. La varietà principale dell’uva è il Pinot Grigio, seguito da Teroldego Rotaliano mentre per le mele domina la Gala seguita dalla Grnny. Fra i progetti futuri Nicola vede un ampliamento dell’azienda, ma il suo principale obbiettivo è quello di lavorare costantemente nell’elevazione della qualità dell’uva. «Da anni - afferma - il nostro obiettivo che durerà nel tempo è quello di affinare costantemente la qualità della nostra uva come base anche per difendere il nostro reddito perché la cantina premia chi fa qualità. In quest’ottica assume grande importanza anche il progetto MUSIUM, che punta decisamente alla qualità superiore. Ma il mio impegno è anche quello di proseguire nel rinnovo dei vigneti. Certo, c’è anche un sogno nel cassetto: arrivare ad una maggiore valorizzazione dell’immagine del campo rotaliano come zona di produzione delle eccellenze sacrificando la quantità, le potenzialità ci sono si tratta di sfruttarle adeguatamente».

Visto che l’impegno in azienda è molto forte ed a momenti totalizzante si è pentito di aver lasciato il posto fisso? «Assolutamente no - è la risposta - anche se momenti difficili ve ne sono, ma la passione li fa superare senza difficoltà particolari».

Buona la sua sensibilità per l’ambiente, per questo segue molto scrupolosamente i protocolli della Cantina che sono più restrittivi di quelli provinciali. Mai pensato al biologico? - chiediamo a Nicola. «Dopo aver visitato altre aziende biologiche sono arrivato alla conclusione che almeno per ora non è la scelta giusta per la mia azienda. D’altro canto sono molto soddisfatto della politica dei prezzi della Cantina Mezzacorona dove conferisco l’uva, perché punta ad incentivare, premiandola la qualità dell’uva conferita».

Forte l’impegno nel sociale, è socio del locale Club 3P che quest’anno festeggia i 60 anni dalla fondazione, e membro del consiglio direttivo.

Ma gli amici geometri che ha lasciato come hanno vista la sua scelta? «Si dividono fra chi la apprezza e chi ritiene che sia stato un errore abbandonare il posto fisso».

Nicola è felicemente convivente con la compagna Deborah.













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