«Ho lasciato l’ufficio per il buon profumo delle mie tisane bio»

Nadia Pitto, genovese d’origine, ora vive e lavora a Moena: «Un hobby diventato impresa: piccoli numeri e passione»


di Elisa Salvi


VIGO DI FASSA. Se la si osserva intenta a raccogliere fiori dalle mille sfumature, in un fazzoletto di terra tra le Dolomiti di Fassa, rammenta l’immagine restituita dalle pennellate dense di un quadro impressionista. E in questa cornice di natura e bellezza, tra piante, boccioli e profumi inebrianti, Nadia Pitto è nella sua dimensione ideale. Lei che è nata (36 anni fa) a Genova, in collina - precisa - ma a un passo dal mare, ha fatto di Vigo la sua terra, da abitare, vivere con la famiglia e coltivare. È nella valle ladina che Nadia, dopo aver trascorso sin da bambina soggiorni estivi e invernali, conosce quello che nel 2005 - dopo la laurea in architettura e un impiego all’ufficio edilizia privata del comune di Moena - diventa suo marito: Enrico Battisti, nei cinofili del Centro d’addestramento alpino della Polizia di Moena e con un’indole decisamente “green”. Con lui Nadia, oltre a mettere al mondo Jacopo 7 anni, Francesco 5 e Martin 2, dà vita nel 2012 all’azienda agricola Fiores che realizza tisane, sciroppi, preparati da cucina, “zirele” (caramelle) e prodotti cosmetici a base di stella alpina con piante officinali e fiori certificati biologici. Un’attività che l’appassiona tanto da dedicarcisi completamente: la scorsa primavera Nadia ha lasciato l’impiego (sicuro) per ampliare la produzione di: melissa, menta, camomilla, fiordaliso, calendula, malva e tanto altro. «Non ho ottenuto il part-time - spiega - e tra le coltivazioni e i bambini da seguire, la scelta è stata naturale e felice». Quella che oggi è un’azienda che conta sul lavoro di Nadia e, nel tempo libero, del marito è nata da un hobby. «I nonni mi hanno insegnato qualcosa sulle erbe spontanee, poi quando mi sono trasferita in Fassa ho conosciuto Carletto Pederiva (93 anni di Tamion), che mi ha trasmesso le sue conoscenze sulle piante officinali. Così, ho iniziato a preparare olio d’iperico e tisane in casa finché con Enrico abbiamo pensato a un’attività. Oggi coltiviamo quattro campi (due di proprietà) con piante pluriennali e temporanee». Nadia ha frequentato il corso d’imprenditrice agricola a S. Michele all’Adige e da poco è entrata nella graduatoria per i fondi europei destinati ai giovani del settore. «I finanziamenti servirebbero, tra il resto, per acquistare macchinari come la defogliatrice, dato che ora ci appoggiamo a una ditta della Valsugana. Finora abbiamo investito i nostri risparmi, tempo e tanto lavoro manuale». Già, le mani: in quest’azienda sono tutto. Le foglie più piccole, infatti, non sono adatte ai defogliatori, come i fiori che vanno raccolti e spetalati uno a uno, le confezioni, l’etichettatura, quasi tutto si fa, dopo aver passato dalla primavera all’autunno le giornate nei campi, la sera a mano. «Piante e fiori freschi una volta essiccati si riducono del 70%. La nostra produzione è piccola: circa 1500 sacchetti di varie tisane, 700 bottiglie di sciroppi (preparate in Val di Gresta), creme per viso e labbra (confezionate in Fiemme). Ma la garanzia di qualità per il consumatore è totale. Tra il resto, le nostre quote proteggono le piante da funghi e virosi e in questi anni non ho mai concimato i campi che integro d’azoto con il sovescio. La soddisfazione oltre a vendere quanto prodotto, tra mercatini di Natale e contadini d’estate, sono i clienti che, dopo aver assaggiato tisane e sciroppi, le ricomprano o se le fanno spedire». Un’azienda, quindi, che s’alimenta delle energie di Enrico e Nadia, un vulcano d’idee pronta già al prossimo progetto: «Un frutteto di piante “antiche” del territorio, come prugne, susine, pere e ciliegie, per una produzione di marmellate, piccola ma speciale».













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