Gpi, il welfare aziendale si apre alle spese sanitarie 

Piano “Grandi rischi”. Nel “pacchetto” copertura assicurativa e medici specialisti per patologie gravi È il risultato dell’accordo con il fondo integrativo Sanifonds. L’ok dei sindacati: «Un esempio da imitare»


Fabio Peterlongo


Trento. Una copertura assicurativa con erogazione di 12mila euro una tantum e il parere di un medico specialista autorevole per i lavoratori Gpi affetti da patologie gravi. È il risultato dell'accordo tra l'azienda del settore medicale (6000 dipendenti in Italia, 400 in Trentino) e il fondo sanitario integrativo Sanifonds, avallato da Fiom Cgil.

«Un modo per sostenere i lavoratori nel momento del bisogno» ha dichiarato Fausto Manzana, presidente Gpi ed anche presidente Confindustria Trentino. «Le altre aziende possono richiedere simili pacchetti ad hoc per costruire un welfare aziendale che vada oltre i buoni benzina» ha sottolineato Paolo Burli, presidente Sanifonds Trentino. «Un segnale positivo che le altre imprese dovrebbero imitare» ha commentato Aura Caraba (Fiom Cgil).

Il pacchetto offerto dal piano sanitario "Grandi rischi", già operativo dal primo luglio per 1700 dipendenti Gpi, arriverà a gennaio 2020 a coprire tutti i 6000 lavoratori dell'azienda. A potersene avvalere sono i lavoratori a cui sono diagnosticate gravi malattie a carattere progressivo, come Sla, Parkinson, Alzheimer, neoplasie, oltre a patologie severe del cuore. L'iscritto riceve la somma di 12mila euro una tantum, con l'obiettivo di sostenere i costi medici. «Accade che i familiari del malato debbano mettersi in aspettativa per stargli vicino, con una significativa riduzione delle entrate - ha spiegato Alessio Scopa, direttore Sanifonds - La cifra non risponde alla natura progressiva di queste patologie che si aggravano nell'arco di anni, ma aiutano a "comprare del tempo" prezioso».

A questa possibilità si aggiunge una seconda opzione, a cui possono attingere anche i malati di patologie come Aids, sclerosi multipla, i colpiti da ictus e patologie neuromotorie: questa consiste nella possibilità di rivolgersi ad un autorevole specialista di grande levatura ed i costi della consulenza saranno a carico del fondo

«Non tutti possono permettersi di rivolgersi ad un grande specialista di Yale o Milano» ha spiegato Burli, che ha anche messo in conto le possibili obiezioni delle compagnie assicurative: «Le assicurazioni spesso trovano mille scappatoie, per questo il patto assicurativo non ci basta. Se non dovessero pagare, i 12mila euro li metterà direttamente Sanifonds».















Scuola & Ricerca

In primo piano