Fusione tra Lavis e Trento, accordo su 50 esuberi 

Casse Rurali. Firmata ieri l’intesa tra i sindacati e vertici dei due istituti di credito che si uniranno dal primo gennaio 2020. Previste 10 nuove assunzioni in quattro anni. Due sedi saranno accorpate


Luca Petermaier


Trento. Sindacati e vertici delle Casse di Rurali di Trento e Lavis hanno sottoscritto ieri l’accordo sugli esuberi di personale conseguenti alla fusione tra i due istituti di credito prevista per l’inizio del 2020. L’intesa prevede 50 esuberi che verranno scaglionati dal primo di dicembre di quest’anno fino al 2021. Allo stesso tempo le due Rurali hanno messo nero su bianco l’impegno a procedere a ad un minimo di dieci assunzioni per consentire - accanto all’”asciugatura” dell’organico - anche un ricambio generazionale. Anche le nuove assunzioni saranno scaglionate e andranno comunque raccordate ai fabbisogni aziendali. Al momento si parte con le prime nel 2020, due assunzioni sono previste nel 2021 e le altre nel 2022.

La fusione non dovrebbe invece comportare una “rivoluzione” in termini di chiusure di sedi. A quanto è stato spiegato ai sindacati, al momento è previsto l’accorpamento soltanto di due filiali, una a Trento e una Gardolo. Ulteriori fusioni per ora non sono all’ordine del giorno, anche se in futuro - con l’efficientamento dei servizi centrali - non si possono escludere altri accorpamenti.

I 50 esuberi sono tutti di personale che da qui al 2024 maturerà i requisiti della pensione e tutti saranno incentivati dal Focc, il Fondo occupazione trentino e dal Fondo di solidarietà nazionale delle Bcc

Domenico Mazzucchi, segretario provinciale della Fabi, commenta con soddisfazione l’accordo: «È una buona intesa collegata ad un processo di fusione che sarà complesso. Abbiamo sancito principi importanti come la valorizzazione del personale, l’attenzione al territorio e la coerenza ai principi cooperativi. Rimane un canale aperto di trattativa man mano che la fusione andrà a regime su materie come l’organizzazione, la qualità del servizio alla clientela, i carichi di lavoro, ecc».

La fusione tra Trento e Lavis darà vita alla maggiore Cassa Rurale del Trentino, una delle più rilevanti del Gruppo Bancario Cooperativo “Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano”, con circa 400 collaboratori, una rete di 44 sportelli, circa 25 mila soci ed oltre 5 miliardi di euro di masse amministrate. La nuova Cassa avrà sede legale a Trento e svilupperà la sua forte presenza nelle aree territoriali comprese fra Aldeno, la città di Trento, la Valle di Cembra e la comunità di Mezzocorona.

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