Federico e la scelta “bio” «Il bello è usare il trattore» 

Bailoni, con papà Renzo, conduce un’azienda frutticola che punta sulle mele «Ho il diploma del liceo linguistico, ma preferisco dedicarmi alla terra»


di Carlo Bridi


RAVINA. Anche la storia di questa settimana ha come protagonista un ragazzo che aveva avviato un percorso scolastico che lo avrebbe portato lontano dall’agricoltura, avendo frequentato il liceo linguistico, ma poi la scarsa volontà di proseguire negli studi, unita al grande richiamo della professione agricola che seppur durante il tempo libero aveva praticato fin da bambino, ha avuto il sopravvento.

Parliamo di Federico Bailoni, rampollo di una delle più grosse famiglie contadine del sobborgo di Ravina dove il bisnonno Sigismondo era arrivato da Vigolo Vattaro per avviare un’azienda agricola in condizioni migliori di quelle dell’Altipiano della Vigolana. La robustezza dell’azienda cresciuta nei decenni grazie ai numerosi figli di Sigismondo, ora comprende sia il settore vitivinicolo, dove da molti anni è stata avviata una cantina privata che commercializza le proprie produzioni, mentre un'altra branca della famiglia si è spostata verso la frutticoltura. Fra questi anche il papà di Federico, Renzo. Che si trattasse di un imprenditore d’avanguardia con grande sensibilità ambientale lo dimostra il fatto che Renzo ha trasformato in biologico la propria azienda frutticola, già una ventina d’anni fa. Quindi Federico è cresciuto in una famiglia che aveva radicate queste sensibilità che anche lui ha acquisito, dimostrandosi in ogni scelta molto attenta all’ambiente, senza dimenticare che i primi beneficiari della scelta dell’agricoltura biologica sono proprio gli operatori agricoli, in quanto i più esposti ai pericoli derivanti dai prodotti chimici di sintesi.

Ma non solo, da quattro anni con papà hanno fatto la scelta di piantare varietà resistenti in tutte quelle aree sensibili per la vicinanza di abitazioni e strade. Anche questa decisione, afferma Federico Bailoni, si è dimostrata vincente perché sono varietà ben retribuite sul mercato che necessitano di pochi trattamenti.

Federico dopo quattro anni di impegno in azienda, inoltre, è più che mai convinto della bontà della scelta che rifarebbe subito. Due anni fa, ritenendo che per fare l’imprenditore agricolo fosse necessaria una preparazione completa, si è iscritto al corso per giovani imprenditori organizzato dalla Fem, corso che ha appena terminato e che considera molto positivo perché su molti temi lui partiva da zero e ora si sente preparato. Ha fatto domanda anche per il premio d’insediamento che per un problema formale le è stata respinta. Ma non è certo questo che lo frena nel suo impegno, da due anni è contitolare dell’azienda con il papà, e si sono suddivisi i compiti: «Considerato che a me piace stare sul trattore, mi sono ritagliato tutti i lavori che comportano l’uso dei macchinari agricoli esclusi i trattamenti che si è riservato di fare mio padre, forte della sua lunghissima esperienza in questo campo della frutticoltura biologica che ha particolari esigenze».

E per il futuro quali progetti? Federico è convinto che prioritaria sia l’acquisizione di altri 3-4 ettari di terreni per rendere ancora più economico l’uso delle macchine e delle molte attrezzature agricole. Pur avendo solo 24 anni Bailoni non ha sogni particolari sul suo futuro, anzi afferma: «Mi sento già appagato perché la professione del frutticoltore mi piace ed è una scelta che rifarei subito».

Va sottolineato che siamo di fronte ad un’azienda frutticola biologica da vent’anni quindi di fronte ad imprenditori agricoli che hanno una particolare sensibilità ambientale. Unico limite, spiega ancora lo stesso Federico, è quello che «la nostra è un’attività è assorbente e non ti lascia molto spazio per pensare al sociale». L’unico svago che Federico è riuscito a ritagliarsi, infatti, è quello della pallacanestro che peraltro tiene molto impegnati per gli allenamenti.

Un aspetto molto positivo per Federico è l’ottima intesa esistente fra i parecchi giovani che hanno scelto di fare gli imprenditori agricoli fra Ravina e Romagnano: «Sì, fra di noi c’è una buona intesa e ci si confronta spesso sulle nostre scelte che facciamo in campagna».

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