Dal master in filosofia a Malga Bordolona  

Giovani protagonisti. Luca Alessandri ha scelto di vivere come allevatore e gestisce  un agriturismo: «La mia realizzazione? In malga, dove sono impegnato tutte le estati»


Carlo Bridi


Castelfondo. Dal master in filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, alla malga Bordolona collocata a 1800 metri di altitudine, fino a quella superiore a 2050 metri dove montica 140 capi di bestiame oltre alla gestione di un agriturismo con ben 70 posti a sedere nel locale ristorante e una ventina di posti letto, alla realizzazione di un’azienda zootecnica situata a 1000 metri fra Castelfondo e Fondo.

È il percorso molto particolare di Luca Alessandri, che con il diploma di geometra in mano a 27 anni ha deciso di iscriversi alla Facoltà di filosofia. Ora, ha il master in mano e oltre alla sua già impegnativa attività di allevatore-agriturista, punta anche svolgere l’attività di consulenza nella sua specializzazione.

Alessandri, precisa subito che non avrebbe mai fatto questa scelta per diventare un allevatore stanziale: «Per me la stalla è una necessità ma la mia realizzazione la vedo in malga dove da molti anni sono impegnato tutte le estati». L’azienda l’ha avviata 7 anni orsono partendo da pochi capi ed ora sono 35 di diverse razze tutte rustiche perché l’estate ha l’esigenza di monticarle.

Ma nonostante la sua super laurea,per ottenere la qualifica di imprenditore agricolo e di conseguenza accedere al premio d’insediamento, ha dovuto frequentare il corso per aspiranti imprenditori agricoli delle 600 ore organizzato dalla FEM. Un corso, afferma molto formativo seguito poi anche da un corso per diventare casaro, questa specializzazione gli era indispensabile perché in malga vengono monticate vacche in lattazione che lo portano ad avere la disponibilità quotidiano di 10 quintali di latte nel primo periodo di monticazione per scendere gradualmente fino ai 5 quintali nell’ultimo periodo. «Certo - racconta - in malga mi devo avvalere anche di collaboratori perché mungere 10 quintali di latte non è uno scherzo, sono 60-70 le mucche da mungere». Ovviamente con questa quantità di latte produce una rispettabile quantità di formaggi, «in parte vanno venduti direttamente ai nostri clienti nell’agriturismo, ma la maggior parte viene portato in valle e venduto ad una vasta gamma di clienti: si va dai privati, ai locali agrituristici della zona, ma anche i caseifici sociali della Valle di Non comperano volentieri il nostro formaggio perché è un ottimo formaggio di malga, produciamo un tipo Casolet e un nostrano di malga, ma anche ricotta e burro che essendo un burro di malga va a ruba precisa il nostro filosofo. Con il siero vengono allevati anche una trentina di maiali con i quali produciamo le nostre lucaniche della Bordolona e gli altri insaccati tipici della Valle di Non. Tutti prodotti che vengono venduti in parte con i taglieri a km zero del nostro agriturismo e in parte direttamente agli ospiti».

Dopo il periodo estivo in malga i 35 capi vengono ospitati in una stalla che Luca ha in affitto, e vengono alimentati con il fieno che raccoglie durante l’anno sui 6 ettari di prati che coltiva in valle dando un notevole contributo alla conservazione dell’ambiente per il quale Alessandri ha una particolare sensibilità fin da quando ha fatto la prima stagione in malga. Questa sua sensibilità lo ha portato anche a pensare alla trasformazione in azienda biologica della propria azienda, ma poi ha rinunciato perché i prodotti biologici non vengono adeguatamente valorizzati . Vi sono anche progetti futuri da realizzare: il primo è quello di trovare una sistemazione definitiva della stalla oggi in affitto realizzandone una di proprietà. C’è anche un sogno nel cassetto, quello di trovare un bel maso dove poter realizzare completamente il suo desiderio di far crescere i suoi figli ma anche realizzare la stalla, un mini caseificio e un ospitale locale agriturisitico anche in valle.

Chiediamo se si è pentito di una scelta di una vita così dura, «assolutamente no - è la risposta - anche se certe scelte non le rifarei». Alessandri ha anche una sensibilità per l’impegno nel sociale: è infatti consigliere del caseificio sociale di Castelfondo, un caseificio non molto grande ma molto noto non solo in Trentino in quanto produce i migliori Trentingrana della valle. Certo, con questo ritmo di vita nella quale peraltro è affiancato dalla moglie Katia che di professione fa l’insegnate ma che particolarmente l’estate in malga ha un ruolo strategico nella conduzione dell’agritur. Questo naturalmente figli permettendo perché è in attesa del terzo figlio. E gli amici filosofi cosa dicono della scelta? «Mi chiamano il Vikingo e l’estate vengono a trovarmi in malga».













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