Commercio, 250 euro di aumenti 

Firmato il nuovo contratto del settore che occupa 40 mila addetti. Incremento del 60% per il salario domenicale


di Paolo Piffer


TRENTO. Duecentocinquanta euro lordi annui in più a partire da marzo del 2020. Un aumento della retribuzione del 60%, (tra quanto previsto dalla contrattazione territoriale e da quella nazionale) con effetto retroattivo, a partire dalla prima, della paga delle domeniche di dicembre ma anche una detassazione del 10% alle aziende che erogano premi di produttività, anche sotto forma di buoni welfare, a fronte del raggiungimento di determinati obiettivi aziendali. E, ancora, la possibilità, nelle località turistiche, di rinnovare i contratti a tempo determinato dopo i primi 12 mesi con una retribuzione oraria maggiorata del 6%. In sintesi, sono le principali novità contenute nell’accordo complessivo, comprensivo del contratto di secondo livello (aziendale), con validità triennale, firmato ieri tra la Confcommercio e le organizzazioni sindacali. Riguarderà, potenzialmente, 40mila dipendenti e 22mila aziende del settore del commercio al dettaglio, all’ingrosso, della distribuzione e dei servizi. In particolare i dipendenti, ma non solo, di quelle piccole e piccolissime, che sono la maggioranza. Per altre, di grandezza maggiore, l’integrativo c’è già. Soddisfazione è stata espressa dalle parti in causa. Lamberto Avanzo della Fisascat-Cisl ha affermato che «mai è stato firmato un accordo territoriale di questo tipo e di questa completezza che rappresenta una spinta importante per la contrattazione di secondo livello il cui prossimo settore ad essere interessato potrebbe essere quello del turismo». «Si tratta di un passo significativo nei rapporti tra impresa e sindacati che mi auguro possa proseguire e portare altri buoni frutti», ha sostenuto Giovanni Bort, presidente di Confcommercio. Secondo Roland Caramelle della Filcams Cgil «con questo accordo sono potenzialmente in ballo una decina di milioni di euro che passano da profitti a salari. Inoltre il nostro è un invito alla politica nazionale e locale perché intervenga sulle norme riguardanti le aperture domenicali affinché non siano illimitate, come d’altra parte già sottolineato dal ministro del lavoro Di Maio». «Questo accordo – ha sottolineato Walter Largher della Uiltucs – rappresenta l’inizio di un nuovo cammino sul terreno delle relazioni sindacali». «Dopo molti anni di assenza – ha commentato Marco Fontanari, vicepresidente di Confcommercio – abbiamo firmato un’intesa che presenta elementi incentivanti che mirano a dare il giusto peso ad un contesto aziendale sano e orientato alla crescita. Siamo certi che a scrivere le sorti di un’azienda è sì l’imprenditore ma che l’apporto dei collaboratori sia decisivo». Soddisfatto anche il nuovo assessore Achille Spinelli: «La firma del contratto integrativo è un risultato importante per il Trentino. Al centro vi sono i temi della produttività, della flessibilità e delle relative maggiorazioni salariali, rispetto ai quali sono state concordate condizioni migliorative rispetto a quanto previsto dalla disciplina nazionale. L’accordo di oggi segna l’inizio di un nuovo corso delle relazioni aziendali ».













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