banche 

Carige, ricorso e lotte intestine 

Malacalza va in tribunale: vuole bloccare la lista Pop 12 di Mincione



MILANO. Vittorio Malacalza gioca la carta giudiziaria nella battaglia con Raffaele Mincione per il controllo di Carige. A due settimane dall'assemblea del 20 settembre, chiamata a rinnovare l'intero Cda, Malacalza Investimenti, azionista della banca con una quota superiore al 24% e la possibilità di salire ancora fino al 28%, fa ricorso al Tribunale di Genova per chiedere di inibire l'ammissione in assemblea della lista di candidati della Pop 12 di Mincione e impedire il voto alla stessa società e ai soci che la sostengono, vale a dire l'imprenditore petrolifero Gabriele Volpi e l'ex presidente del Genoa Calcio Aldo Spinelli, uniti in una patto parasociale. Insieme detengono oltre il 15,19% del capitale con un potenziale di crescita al 20%. Le ragioni della mossa della Malacalza Investimenti si fondano sull'idea che il trio di avversari abbia violato la normativa bancaria: non hanno chiesto alla Bce l'autorizzazione per fare acquisti di concerto che portino all'esercizio di influenza notevole sulla banca o attribuiscano una quota dei diritti di voto superiore al 10%. «Una causa infondata e strumentale: l'estremo tentativo di interferire con la formazione della volontà assembleare», replica Pop 12 secondo cui le motivazioni del ricorso sono «fantasiose e stravolgono la realtà» dato che «si è operato nel pieno rispetto delle regole». Il nuovo capitolo dello scontro che ha portato in estate a dimissioni a raffica e al formarsi del fronte degli “antagonisti” che vuole mantenere in sella l'a.d Paolo Fiorentino e arrivare a un'aggregazione per Carige, si è aperto dopo una giornata iniziata con una conferenza dell'Associazione dei piccoli azionisti.













Scuola & Ricerca

In primo piano