Solenghi e gli Archi nel segno di Mozart 

Teatro e musica. Questa sera a Contrada Larga un reading speciale L’attore racconterà il grande salisburghese col Trio d’Archi di Firenze


Katja Casagranda


Trento. Un’immersione nel mondo di uno dei più grandi geni della storia della musica quello proposto dall’originale collaborazione fra Tullio Solenghi e il Trio d’Archi di Firenze. Nel nuovo appuntamento di Contrada Larga, questa sera, 31 luglio, il Cortile Crispi Bonporti di Trento vede sul palco il progetto con cui il noto attore televisivo e di tetro assieme al trio formato da Patrizia Bettotti al violino, Pierpaolo Ricci alla viola e Lucio Labella Danzi al violoncello, omaggio Wofgang Amadeus Mozart. Ore 21 grazie all’accostamento di alcune lettere del suo carteggio con il capolavoro cameristico scritto al termine della sua vita, si traccia un ritratto umanissimo e sorprendente di Mozart, ripercorrendo le fasi della sua esistenza, scoprendo le relazioni affettive e i temi a lui più cari, toccando diversi registri espressivi, dal burlesco all’ironico, dal grottesco al tragico. Parole si accompagnano all’esecuzione del Divertimento in mi bemolle maggiore K 563 L’eclettico Tullio Solenghi, con la sua sapiente ironia e prorompente personalità, si unirà all’esecuzione del Divertimento dando vita ad un connubio meraviglioso ed intenso, in un alternarsi di ironie, emozioni, facezie e arguzie Lo spettacolo fotografa vari momenti della vita del compositore, restituendone momenti, stralci, aspetti più o meno conosciuti. Il pubblico potrà quindi confrontarsi con il bambino prodigio, il successo, gli amori, il declino, la morte, la tumulazione, il tutto accostando la lettura di alcune delle sue più significative lettere all'esecuzione dal vivo dell'ultimo lavoro cameristico appunto il Divertimento in mi bemolle maggiore K. 563. Un progetto abbracciato da Solenghi anche come scommessa, per cui racconta «Ho ricevuto la proposta da Patrizia Bettotti (violino del Trio) dopo il successo di Amadeus di Peter Shaffer, e così ho ripercorso un mondo già molto masticato, e amato. Guardiamo a Mozart attraverso lettere, scritte da lui o a lui, dal padre, soprattutto, e da chi ne ha incrociato l’esistenza. Le abbiamo suddivise tra i vari movimenti del Trio K. 563 (e inoltre si esegue il Minuetto K. 1, la prima pagina scritta a quattro anni!!!), ogni blocco fotografa un aspetto della sua vita: il bambino prodigio, il successo, gli amori, il declino, la morte, la tumulazione. Ci sono luci e ombre, si ride e ci si commuove, con momenti da groppo alla gola, come il racconto della cognata Josepha Weber, e momenti in cui Wolfgang fa il villanzone, con le sue “trasgressioni scatologiche”. Il sublime e il volgare, tutto». Attore di successo e volto noto al grande pubblico sia per la frequentazione televisiva che nei teatri, Solenghi ha un anche un lungo rapporto con la musica classica di cui avrebbe confidato «La musica classica è entrata nella mia vita fin dall’infanzia. Vivevo all’ombra di un campanile, e a 6-7 anni facevo parte del coro di voci bianche di Sant’Ilario, a Genova. Abbiamo eseguito l’Halleluja di Haendel dal Messiah con mille cantori. Un’esperienza incredibile, che incuneò in me il desiderio di crescere coltivando la musica classica, anche se poi non sarebbe diventata la mia attività principale».













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