Sarà un Festival di Sanremo fra musica e risate

SANREMO. Sarà l'armonia, «in un Paese fortemente disarmonico», la cifra distintiva del prossimo Festival di Sanremo (dal 5 al 9 febbraio), parola del direttore - autoproclamatosi anche un pò...



SANREMO. Sarà l'armonia, «in un Paese fortemente disarmonico», la cifra distintiva del prossimo Festival di Sanremo (dal 5 al 9 febbraio), parola del direttore - autoproclamatosi anche un pò dirottatore - artistico nonchè conduttore Claudio Baglioni, pronto al bis dopo il successo dell'anno scorso. Lo ha detto ieri, nella città ligure, alla conferenza stampa ufficiale di presentazione dell’evento. Armonia, a partire già dal numero dell'edizione: la 69ª. Una sorta di logo che «richiama la simmetria del sincronismo, lo yin e lo yang. Armonia come risultato, come approdo, come percorso per avvicinare gli opposti». E in questa direzione è andata anche la scelta dei suoi partner sul palco: quelli che Baglioni ha chiamato fratello Sole, Claudio Bisio, e sorella Luna, Virginia Raffaele. Come a dire che, in questo Sanremo, oltre alla musica il cabaret, il divertimento, le risate, sono garantiti.

Baglioni non ha perso l’occasione, comunque, per lanciare una frecciata a Salvini e in generale ai nostri politici, per la gestione del discorso immigrazione. «Se non fosse drammatica la situazione di oggi, ci sarebbe da ridere - ha affermato Baglioni -: ci sono milioni di persone in movimento, non si può pensare di risolvere il problema evitando lo sbarco di 40-50 persone, siamo alla farsa».

In questo contesto, però, the show must go on e al festival di Sanremo, promette il direttore artistico, «ci attaccheremo all'idea del divertimento, della leggerezza e del correrci incontro, come fanno tutti gli eserciti di buona volontà». E allora largo allo spettacolo, che avrà la regia di Duccio Forzano e scenografie disegnate da Francesca Montinaro, con qualche nome che ora trova conferma. «Ci saranno Andrea Bocelli con il figlio, Giorgia ed Elisa. Almeno due ospiti cantanti a serata», annuncia, elencando già quelli sicuri, il “dirottatore”, che avrebbe invitato anche Eros Ramazzotti, Marco Mengoni, Laura Pausini con Biagio Antonacci, Raf e Umberto Tozzi, Ligabue.

E dopo l'esperienza di Sanremo Giovani, tornano anche Pippo Baudo e Fabio Rovazzi. «Ho proposto di fare con loro Pippo, Pluto e Paperino, ma non so se andrà in porto...».

Con Virginia Raffaele e Claudio Bisio in squadra, la quota comici potrebbe essere già al completo, «non vorrei che si arrabbiassero». Anche se uno spazio aperto rimane per Checco Zalone, «se torna in tempo dal Kenya dove sta girando un film».

Non è escluso un passaggio dell'amico Gianni Morandi. Ospiti, comunque, tutti rigorosamente italiani, «perché il festival è internazionale per se stesso e non ha bisogno di “figurine” che prendono e non portano qualcosa», spiega Baglioni che continua nella linea già proposta lo scorso anno quando Sting e James Taylor arrivarono per cantare in italiano. Rivendica poi il diritto di aver scelto «proposte musicali che raccontano il Paese.

Confermati il Primafestival e il Dopofestival: il primo - giunto alla terza edizione - andrà in onda dal 25 gennaio, con una coppia di conduttori ancora top secret; il secondo lo condurrà Rocco Papaleo, affiancato da due donne.

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