Risate un po’ amare con il «Velodimaya» di Balasso

pergine valsugana. Uno dei volti più amati del teatro italiano, ma anche con un passato cabarettistico televisivo in area Zelig, oggi anche vero “re del tubo” con le visualizzazioni alle stelle dei...



pergine valsugana. Uno dei volti più amati del teatro italiano, ma anche con un passato cabarettistico televisivo in area Zelig, oggi anche vero “re del tubo” con le visualizzazioni alle stelle dei suoi video caricati su You Tube dove spopola, arriva all’interno della Stagione di Prosa del Teatro di Pergine Valsugana: è Natalino Balasso. Vero e proprio portatore sano di buonumore che scava con ironia e sottigliezza tra le pieghe della nostra società, Balasso presenta questa sera al Teatro Comunale di Piazza Garibaldi in quel di Pergine, ore 20.45, il suo “Velodimaya”, one man show. Balasso solo in scena nello spettacolo di cui è autore, attore, regista e anche autore delle musiche, prendendo in prestito dall’amico Arturo (Schopenhauer, ndr) il concetto chiave di una realtà illusoria e impossibile da oggettivare in quanto trasfigurata, nascosta da un velo, ci aggiunge il suo personale estro comico.Solo attraverso il teatro e l’arte della risata, ritiene Balasso, si possono raccontare i drammi del contemporaneo senza cedere allo sconforto. “Velodimaya” è una specie di mappa del pensiero contemporaneo, attraverso un tempo indefinito, nel vortice degli uomini e delle nazioni.

«Le nazioni moderne non sono nazioni, sono affari - dice Balasso - e in tutta questa compravendita, qual è la verità? Navighiamo attraverso il racconto dei desideri e delle paure dei nostri compagni d’avventura in questo lembo di terra. Stiamo giocando a un gioco in cui le carte sono truccate e le regole tutte da scoprire, è un gioco antico che, quando sembra fare un passo avanti, sta solo prendendo la rincorsa per tornare al punto di partenza. Siamo dentro un film, ciascuno di noi recita un personaggio, chi meglio, chi peggio, ma tutti facciamo finta».

A questo punto il nostro personaggio è costretto a indagare, come fosse un detective di un film giallo, ci sono solo prove indiziarie, il quadro non è chiaro, perché già da bambini abbiamo l’impressione che qualcuno voglia sviare le indagini.

Visti da lontano, in questo nostro affannarci, anche nel nostro inciampare, alla fine facciamo ridere a chi ci osserva e Balasso è un maestro nel farcelo notare dal palco. K.C.













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