Quell’arte antica del saper raccontare

Trento, da oggi a mercoledì super convegno Tra gli ospiti Elisabetta Pozzi e Emilio Isgrò


di Sandra Matuella


TRENTO. Da oggi al 12 novembre il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento ospita il convegno internazionale “Il racconto a teatro”, promosso congiuntamente dall’Università di Trento e dall’Universidade de Coimbra (Portogallo) in collaborazione con lo Stabile di Bolzano e il Teatro Pubblico Ligure. Si tratta di un convegno multidisciplinare che coinvolge specialisti di teatro greco e di teatro spagnolo, esperti di spettacolo e di musica, attori e registi. E che vuol gettare un ponte tra università e scena teatrale, facendo dialogare chi il teatro lo studia con chi il teatro lo fa. Il convegno è organizzato da Pietro Taravacci, docente di Letteratura spagnola, e Giorgio Ieranò, docente di Letteratura greca e Filologia classica e direttore del laboratorio dipartimentale “Dionysos”. «Proponiamo un tema trasversale, quello del “racconto a teatro”, che accomuna diverse epoche e letterature, dalla tragedia greca a oggi – spiega Giorgio Ieranò - Intorno a questo tema abbiamo raccolto non solo studiosi ma anche attori, registi, artisti. Tutti di primissimo piano a livello nazionale. Perché non ha senso parlare di teatro senza confrontarsi con chi il teatro lo fa. E perché il confronto con questi protagonisti della cultura e della scena serve agli studenti e fa bene all’università».

Come è strutturato il convegno?

«Alle relazioni di studiosi italiani, spagnoli e portoghesi, si alterneranno gli interventi di registi, attori e artisti impegnati a definire il complesso rapporto tra scena e racconto, in un momento in cui il teatro di narrazione, con autori/attori come Ascanio Celestini o Marco Paolini, gode di straordinaria fortuna. Si partirà dai messaggeri della tragedia greca per arrivare alla scena contemporanea, passando attraverso momenti significativi della storia del teatro, come il Siglo de Oro spagnolo».

Oggi alle ore 18 c’è una lezione/performance dell’attrice Elisabetta Pozzi, una grande protagonista della scena teatrale contemporanea.

«Elisabetta Pozzi ha scelto l’Università di Trento come laboratorio per presentare e discutere in anteprima quello che sarà il suo prossimo spettacolo. Reciterà infatti brani del monologo teatrale Elena del poeta greco Ghiannis Ritsos, una ballata narrativa sulla leggenda dell’eroina bellissima e infedele che scatenò la guerra di Troia; una riflessione amara, attraverso lo specchio del mito, sulle tragedie della storia e sulla solitudine dell’uomo».

Martedì 11 novembre alle ore 18, invece, c’è l’artista Emilio Isgrò, che ha segnato la cultura visuale del Novecento con le sue celebri “cancellature”.

«L’anno scorso la mostra che gli è stata dedicata dalla Galleria d’arte moderna (GAM) di Roma, sulle sue opere dal 1964 al 2013, è stata anche un autoritratto dell’Italia dagli anni del boom a quelli della crisi. Ha frequentato i grandi intellettuali del ‘900: bisognerebbe farsi raccontare da lui quando la domenica andava a pranzo con Montale a casa di Vittorini, a Milano. Ha lavorato molto sul teatro antico. A partire dalla leggendaria Orestea di Gibellina, una reinvenzione della tragedia greca messa in scena nella Sicilia devastata dal terremoto del Belice del 1968. Isgrò si esibirà in una performance recitando per la prima volta, in anteprima mondiale, la sua Odissea cancellata, una personalissima riscrittura delle avventure di Ulisse. Tra gli altri partecipanti al convegno si segnalano i registi teatrali Sergio Maifredi e Claudio Longhi, gli storici del teatro antico Guido Paduano, Margherita Rubino, Martina Treu e Andrea Rodighiero, studiosi spagnoli come Fernando Garcia Romero (Universidad Complutense di Madrid) e Mercedes Arriaga (Universidad de Sevilla) e portoghesi come Maria do Ceu Fialho, direttrice del Centro de estudios classicos e humanisticos dell’Università di Coimbra, una delle più antiche (fu fondata nel 1290) e più prestigiose università europee. Il regista Sergio Maifredi, direttore del Teatro Pubblico Ligure, in particolare, illustrerà il progetto Odissea: un racconto mediterraneo che vede protagonisti grandi attori italiani ciascuno chiamato a raccontare un episodio dell’Odissea di Omero».

Durante il convegno sarà presentato ufficialmente il Laboratorio “Dionysos” - Archivio digitale del teatro antico.

«Il Laboratorio “Dionysos” è una struttura del Dipartimento di Lettere nata per promuovere, attraverso gli studi e le ricerche sul dramma antico, l’interazione fra mondo universitario e mondo teatrale. L’Archivio digitale del dramma antico è un database di libera consultazione che raccoglie schede e informazioni sulle rappresentazioni contemporanee dei testi teatrali antichi. E’ l’unico archivio digitale di questo genere al mondo, accanto a quello dell’Università di Oxford».













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