Trento 

Portland, la felicità sotto i riflettori 

Trento. La ricerca della felicità è la protagonista e il cuore del secondo spettacolo del cartellone La Bella Stagione in scena al Portland di Trento. Felicità a cui tutti noi aneliamo ma che...



Trento. La ricerca della felicità è la protagonista e il cuore del secondo spettacolo del cartellone La Bella Stagione in scena al Portland di Trento. Felicità a cui tutti noi aneliamo ma che troviamo sempre ineffabile e mai appagante anche quando ci pare di averla raggiunta. Un tema difficile che si presta a molte analisi e interpretazioni e di cui ne propone una lettura lo spettacolo ospitato questa sera allo spazio teatrale di Piedicastello, Teatro Portland, ore 21. Centro Teatrale MaMIMò presenta il suo “La donna più grassa del mondo” regia di Angela Ruozzi che dirige in scena Luca Cattani, Alice Giroldini e Marco Maccieri. Una grossa crepa minaccia la sicurezza della casa in cui vivono i protagonisti di questa storia, ma solo uno di loro sembra preoccuparsene: è l’Uomo del piano di sotto che da mesi tenta di convincere la coppia di vicini a intraprendere i lavori di ristrutturazione. Il problema è che la crepa si trova proprio sotto il divano della Donna più grassa del mondo che pesa 460 chili e non può muoversi. In un’epoca in cui sembra che la nostra società abbia raggiunto il suo massimo grado di benessere, questa commedia, attraverso una cifra grottesca e paradossale, ci induce a riflettere sulla capacità dell’uomo di immaginare un modo alternativo per raggiungere la felicità che non lo condanni all’autodistruzione. Noi tutti crediamo di vivere in condizioni di benessere. Fino a quando non ci viene il dubbio che non sia così. Ci è stato implicitamente insegnato che viviamo nel migliore dei mondi possibili eppure l’aumento dell’uso di psicofarmaci nel nostro paese ci spinge a pensare che questo “benessere” evidentemente non è diffuso. Questa Donna grassa, che pur essendo simbolo d’insaziabilità, rimane contemporaneamente metafora di fertilità, ci suggerisce che c’è qualcosa di cui noi abbiamo bisogno per un nostro autentico benessere: comunità, connessione, contatto con la natura, equilibrio, la sensazione di una missione più grande dei nostri desideri parcellizzati.K.C.













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