Lazzeri sul palco con “L’amico ritrovato” 

Trento, il Teatro delle Quisquillie al “S.Marco” con la pièce ispirata al romanzo di Fred Uhlman



TRENTO. Nella settimana del Giorno della Memoria “Il teatro delle Quisquillie” propone lo spettacolo “L’amico ritrovato”, monologo di Massimo Lazzeri ispirato al romanzo di Fred Uhlman. La scelta del Teatro delle Quisquillie nasce dalla considerazione di come la trilogia di Fed Uhlman “è forse fra i libri- si legge nelle note di regia- che meglio sono riusciti a far riflettere sulla tragedia del nazismo e delle leggi razziali, perché cala la dimensione storica nel dramma personale e umano dei due giovani protagonisti.” Questo in sintesi è il motivo principale per il quale Massimo Lazzeri propone questo spettacolo come avvicinamento al Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale con cui ogni anno si commemora il 27 gennaio il genocidio delle vittime dell’Olocausto. Lo spettacolo andrà in scena questa sera, 21 gennaio, alle ore 21 al Teatro San Marco di Trento per la rappresentazione aperta a tutta la cittadinanza, quindi Teatro delle Quisquillie replica lo stesso il giorno successivo, martedì e anche mercoledì 22 e 23 gennaio, con due appuntamenti dedicati alle scuole medie e superiori nei matinee, delle ore 9 e 11, dedicati. Ambientata a Stoccarda nel 1932, “L’amico ritrovato” è la storia di due ragazzi che, nell’arco di un anno scolastico, scoprono quanto profondo e gioioso, ma anche quanto doloroso possa essere un rapporto di amicizia. Proprio l’amicizia è il filo conduttore di questo spettacolo in cui la vicenda narrata diventa l’archetipo delle relazioni umane, dove il bianco e il nero inevitabilmente si “colorano” e si “sporcano” a vicenda. Il filo drammaturgico vede Hans e Konradin che si incontrano al di fuori di un mondo che precipita nel baratro del nazismo e delle persecuzioni raziali. Sono distanti anni luce per cultura e ideologia. I due sono il narratore, ebreo figlio di medico, e l’amico, aristocratico e figlio di antica stirpe ariana che sostiene il nazismo. Lo spettacolo di conseguenza si snoda come la testimonianza di una persona ormai vecchia che racconta la nostalgia di una giovinezza tradita. Come in un puzzle scomposto, dove tutti i pezzi man mano tornano al loro posto, attraverso musica e immagini si arriverà ad avere un chiaro quadro di un mondo che, nella sua essenza, disgraziatamente, ancora non è troppo lontano da noi.(k.c.)













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