La musica «antica» passa da Monteverdi alle improvvisazioni

Pinè. Diverse le proposte di musica antica questo sabato. Prosegue la rassegna Pinè Musica con un concerto nella scenografia a cavallo fra l’altopiano pinetano e i vigneti della Val di Cembra: la...



Pinè. Diverse le proposte di musica antica questo sabato. Prosegue la rassegna Pinè Musica con un concerto nella scenografia a cavallo fra l’altopiano pinetano e i vigneti della Val di Cembra: la chiesa romanica di San Mauro, che presta le arcate a cassa di risonanza delle note del Bonporti Antiqua Ensemble, alle ore 17.30 a ingresso libero. Diretto dal maestro Marco Frassari, l’ensemble vocale, nato all’interno del Dipartimento di musica antica del Conservatorio Bonporti, sarà guidato dalla soprano Lia Serafini, Marianna Bisacchi al clavicembalo e Pietro Prosser alla tiorba. Il Bonporti Antiqua proporrà un affascinante programma, dove voci e strumenti s’intrecciano in ardite combinazioni. Due opere in programma: di Claudio Monteverdi, figura di primissimo piano del panorama musicale a cavallo tra XVI e XVII secolo, una versione meravigliosamente elaborata delle Litanie della Beata Vergine à 5 ( 1650); di Domenco Scarlatti il monumentale Stabat Mater a 10 voci , uno dei contributi più significativi al repertorio sacro barocco.

Predaia. Con un concerto di sax e organo prosegue il viaggio nella musica di “Quasi un fantasia - Smarano Organ Academy”, che ospita il duo Pietro Tagliaferri e Stefano Pellini. Con un programma di brani di Friederich Haendel, Arcangelo Corelli, Alessandro Marcello e Nicolò Moretti, il duo Pellini - Tagliaferri suona nella chiesa di S. Maria Assunta di Smarano Predaia, in Val di Non, alle ore 20.45.

Bolognano d’Arco. Alla Rassegna Musicale Estiva di Bolognano ad Arco, invece, appuntamento alle ore 21 nella chiesa parrocchiale di Bolognano con il duo formato da Corrado Bungaro alla viola d’amore a chiavi e Stefano Rattini all’organo. Quello proposto è un viaggio dal mondo antico al contemporaneo con improvvisazioni sul tema, da Buxtehude ad Ambrosini attraverso musiche bachiane e tradizionali svedesi e francesi.

L’anomalo e intrigante incontro tra organo e viola d’amore a chiavi, strumento utilizzato nel Quattrocento, è un’occasione per attraversare con libertà i tempi antichi fino alla contemporaneità concedendo anche un ampio e creatico spazio all’arte dell’improvvisazione. K.C.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano