L’umanità dolente di “Lo soffia il cielo” 

Villazzano, omaggio alla poetica di Massimo Sgorbani Due monologhi intrecciati che svelano un bisogno d’ amore


di Katja Casagranda


VILLAZZANO. All’interno del Festival di regia internazionale Fantasio 2017 che si sta svolgendo al Teatro di Villazzano, arriva questa sera, 18 novembre, proprio allo stesso lo spettacolo “Lo soffia il cielo”. Lo spettacolo tratto da “Angelo della gravità” e “Le cose sottili nell’aria” di Massimo Sgorbani nasce da un lavoro di Stefano Cordella e porta sul palco accanto a Francesco Errico l’attrice Maura Pettorruso. L’appuntamento è dunque alle ore 20,45 al Teatro di Villazzano e nasce da uno studio iniziale che vinse il Festival Fantasio nel 2015. Notato da TrentoSpettacoli che lo ha prodotto, lo studio si è trasformato appunto in uno spettacolo completo che dopo diverse repliche si propone ora in un riallestimento con la presenza della Pettorruso in vista anche di una settimana di repliche previste a Milano dal 21 al 26 novembre di quest’anno. La produzione è sostenuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento e Assessorato alle pari opportunità PAT. “Lo soffia il cielo (Un atto d’amore)” è un omaggio a Massimo Sgorbani, uno degli autori e drammaturghi più rilevanti in Italia, già Premio Riccione e Premio Enriquez alla drammaturgia. La ricerca drammaturgica e poetica si avvicina all’immaginario di Sgorbani, fatto di un'umanità dolente e disturbata, eppure disperatamente affamata di vita autentica nelle molte possibili derive della diversità. In questo adattamento drammaturgico i protagonisti del testo sono infatti una Madre e un Figlio ai tempi della società dei consumi e delle immagini. Lei chiusa in casa e teledipendente, lui considerato “strano” e con grosse difficoltà relazionali, soprattutto con le donne. Entrambi si creano il proprio mondo per sopravvivere in una società totalmente alienata in cui gli affetti sono condizionati dall'invasione mediatica e la comunicazione viene totalmente filtrata. I due personaggi sfogano le proprie frustrazioni attraverso due monologhi intrecciati, dialoganti e interconnessi tra loro che svelano il bisogno d’amore.













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