Itinerari Folk torna stasera con l’Africa dei Qwanqwa 

La rassegna a Trento. Il gruppo etiope-statunitense protagonista della scena world music Un repertorio che spazio dai canti trance delle tribù eritree ai brani del rock somalo


Katja Casagranda


Trento. Parla di sonorità del continente africano il settimo appuntamento in calendario della rassegna Itinerari Folk, organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento che propone una parentesi nel suo viaggio dedicato all’orizzonte latino, cui è dedicata l’edizione di quest’anno del festival di World Music. Questa sera ore 21 sul palco del Cortile Crispi Bonporti di Trento saranno protagonisti i musicisti del gruppo Qwanqwa. Progetto che affonda le proprie radici tra l’Etiopia e gli Stati Uniti, e che rappresenta una novità della scena world music, divenuta una band di culto nei locali di Addis Abeba. Fondato nel 2012 dalla violinista americana Kaethe Hostetter, che proprio grazie al suo trasferimento ad Addis Abeba si era immersa in profondità dentro la musica etiope. Qwanqwa, termine amarico che significa “lingua”, è un progetto che trova la sua ispirazione nel dialogo tra culture, sonorità e repertori diversi. Esplorando i ritmi e le atmosfere dell’Africa orientale il raggio d’azione di questo progetto spazia dai canti trance delle tribù eritree a brani di rock somalo fino alle canzoni di Mahmoud Ahmed con arrangiamenti sperimentali e suoni psichedelici prodotti da strumenti tradizionali. La fama del gruppo è rapidamente cresciuta in patria fino a farlo diventare un fenomeno di culto della vita notturna musicale della capitale etiopica. I musicisti eccellono nel virtuosismo esecutivo dei rispettivi strumenti come il mesenko, il violino ad una corda, il krar, la lira elettrica e il kebero, un tamburo di pelle di capra e offrono uno spettacolo potente e assolutamente unico. Sono reduci dai maggiori festival europei come Roskilde e WOMEX e hanno già collaborato con artisti di fama come Fred Frith, Nile Project, Mahmoud Ahmed, Mulatu Astatke, Addis Acoustic, Ethiocolor. I Qwanqwa sono composti da Endris Hassan al mesenko, Kaethe Hostetter al violino, Selamnesh Zemene alla voce, Misale Leggese al kebero e Anteneh al Bubu mentre Teklemariam al krar basso. Un mix fra passato e moderno, fra tradizione e sperimentazione, fra virtuosismo ed estro, sono l’elemento essenziale della fortuna di questo gruppo che ha saputo farsi apprezzare e riportare a memoria la tradizione attualizzandola in un linguaggio comprensibile alle nuove generazioni. Il prossimo appuntamento di Itinerari Folk torna sulla via dell’esplorazione delle sonorità latine con un concerto dedicato al flamenco, ridisegnato in maniera insolita per tale mondo, dall’arpa di Ana Crismàn.













Scuola & Ricerca

In primo piano