“Incidere il mondo”, dal torchio ai computer 

Mostra all’Hortus Artieri. L’incisione protagonista della rassegna che poi andrà in Alto Adige Fiorenzo Degasperi e Alda Failoni i curatori. Presenti artisti regionali e della scuola marchigiana  


Sandra Mattei


Trento. La sfida è di creare oggetti d’ arte, con gli strumenti più antichi del mondo, incidendo la materia con il bulino o la sgorbia. L'incisione è creazione pura, modificando la superficie, che sia una lastra di metallo, o un pannello legno o di linoleum, riflette l’ immagine sul foglio di carta attraverso la pressione del torchio o il lavoro dell’ inchiostro. All’ artigianalità dell’ incisione, la mostra che s’ inaugura oggi nello spazio Hortus Artieri di Trento, alle ore 18.30, associa la concettualità del libro: sono esposti infatti i libri di 14 artisti che hanno creato per l’ occasione due opere ciascuno. La mostra s’ intitola “Incidere il mondo. Dal torchio all'intelligenza artificiale” ed il sottotitolo chiarisce quale vuole essere la riflessione proposta dai due curatori, Fiorenzo Degasperi e Alda Failoni: alla tecnica artigianale si vuole contrapporre quella della riproducibilità infinita del computer, al lavoro fatto di sapienza manuale, di maniacale ricerca della perfezione, di sorpresa per l’ immagine in negativo che appare sulla carta si è sostituita la fredda produzione dell’ intelligenza artificiale. L’ artista però può fare sua anche la tecnica della riproducibilità in serie, ché l’ arte non conosce confini materiali o temporali, ma è sua prerogativa quella di appropriarsi degli strumenti che la realtà offre, declinandoli secondo sensibilità e creatività individuali. Afferma Alda Failoni che l’ accento, per quanto riguarda la sua ricerca, si è sempre fermato sulla creatività supportata dalla manualità. «Si ripete sempre che è giusto salvare le tradizioni – sottolinea – ed allora l’ incisione è una tecnica che va salvata e valorizzata, perché dietro le tavole che i maestri incisori ci hanno lasciato, c’ è un mondo di raffinatezza che va riscoperta. Noi abbiamo puntato i riflettori su questa tradizione. Chi verrà a vedere la mostra sarà dotato di guanti, perché i libri esposti possano essere sfogliati e toccati, prendendosi il tempo necessario». I libri d’ artista esposti assumono le più disparate forme, vengono conservati in preziose scatole o valigette, sono racchiusi in raffinate copertine. E sono, per tradizione, accompagnati da versi, aiku, citazioni. Impossibile accennare ad ogni opera, la mostra va vista e “toccata”. Dal canto suo, Fiorenzo Degasperi, nel catalogo che l’ accompagna, osserva che libro d'artista può essere anche il lavoro nato da “errori della matrice partorita dall’ intelligenza artificiale”. E aggiunge: «Nonostante approcci così diversificati, quello tradizionale e dei saperi manuali e quello futuribile delle matrici computerizzate, l’ artista si arroga il diritto di mantenere, narcisisticamente, il proprio status». Ecco gli artisti in mostra (aperta fino al 25 giugno, poi in trasferta a Rio Pusteria) provenienti dalla regione e dalla scuola marchigiana dell'incisione: Alfredo Bartolomeoli, Lorenzo Bruno, Mauro Cappelletti, Maurizio Corradi, Alda Failoni, Rossano Guerra, Laura Manfredi, Sandro Pazzi, Roberto Pedrotti, Alex Pergher, Riccardo Piccardoni, Pierina Rizzardi, Athos Stanchini, Sandro Trotti.













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