TRENTO. Nel suo libro d’esordio “Vietato obbedire”, pubblicato nel 2005 da Rizzoli nella collana Bur, ha raccontato come nessuno aveva fatto prima l’epopea della facoltà di Sociologia: il “cuore” del 1968 trentino. Catanese, 47 anni, giornalista di Repubblica (dove si occupa di politica) dopo aver lavorato a lungo per il nostro quotidiano, Concetto Vecchio sarà oggi a Trento, alle 17 all’Associazione culturale Rosmini in via Dordi 8, nel secondo incontro del ciclo “A 50 anni dal ’68”: “Gli ideali giovanili” è il titolo del suo intervento, che tratterà l’intero ’68 italiano. Segue quello del critico letterario Giuseppe Colangelo di giovedì scorso “Il ’68 a Trento: pagine e testimonianze per un racconto”, mentre giovedì prossimo 25 gennaio, sempre alle 17, il giornalista Mauro Lando racconterà “La cronaca di quegli ‘anni formidabili’”, dunque più nel dettaglio Sociologia.

Alla lunga occupazione dell’università a inizio ’68, il Trentino ha dedicato la scorsa settimana la settima puntata dell’inchiesta “Da qui al ’68” a firma Paolo Mantovan e Paolo Morando, citando più volte il libro di Vecchio, così come in quella di ieri sul controquaresimale. Nel suo libro, pluripremiato, il giornalista ripercorre tutte quelle vicende con straordinaria ricchezza di particolari e di testimonianze dei protagonisti. Un metodo di lavoro utilizzato (e apprezzato) anche nei suoi saggi successivi: “Ali di piombo” uscito nel 2007 sempre per Bur Rizzoli, per il trentennale del 1977, “Giovani e belli” del 2009 pubblicato da Chiarelettere, sui trentenni italiani nell’èra di Berlusconi, e l’ultimo “Giorgiana Masi. Indagine su un mistero italiano” per Feltrinelli, uscito lo scorso anno, un’inchiesta a tutto campo sulla morte della ragazza durante gli scontri di piazza a Roma del 12 maggio 1977.