Con TrentinoInJazz omaggio musicale a Buster Keaton 

Trento, oggi in Sala Sosat musicazione live di “The General” Dalpane: «Non è una colonna sonora, è qualcosa di più»


di Katja Casagranda


TRENTO. Nuovo appuntamento della rassegna “Ai confini e oltre”, inserita nel cartellone di TrentinoInJazz 2018. Tocca a Musica nel buio oggi, 13 ottobre, per la serata in Sala Sosat di via Malpaga a Trento, inizio ore 17 ed ingresso gratuito con la suggestiva operazione che Marco Dalpane, assieme al suo ensemble, ha dedicato al cinema muto di Buster Keaton. Alla proiezione di “The General” di Buster Keaton infatti si accompagna l’esecuzione dal vivo della musica composta appositamente da Marco Dalpane, impegnato anche al pianoforte accanto a Marco Zanardi al clarinetto, Francesca Aste al synth, Tiziano Zanotti al contrabbasso e Claudio Trotta alla batteria. Lo stesso Dalpane racconta il suo progetto e la serata.

Come nasce l’idea di questo progetto?

«Il mio lavoro che ruota attorno al cinema muto risale agli inizi degli anni 90 a seguito della collaborazione con la Cineteca di Bologna, dove sono nato e vivo. Frequentando questo mondo mi sono appassionato all’idea di questo progetto legato ai film di Buster Keaton. Di lui mi appassiona questo suo mondo tra stupore e sorpresa e la capacità di reazione all’incredibile. Ho quindi iniziato a comporre la musica da accompagnare alle immagini dei suoi film e con l’ensemble “Musica nel buio” in dieci anni abbiamo realizzato il tessuto sonoro per tutti i film in cui Buster Keaton è regista o appare. Un lavoro immenso che nel tempo però ha visto continue rimanipolazioni».

Qual è la cosa più difficile del musicare un film?

«Diciamo che il passaggio più impegnativo è quello di suonare in sincrono, ossia accompagnare musicalmente un linguaggio fissato su un supporto cinematografico e quindi preciso in modo millimetrico, e quindi più impegnativo che in altri ambiti».

Si può parlare di colonna sonora?

«Parlerei di musica che accompagna il film che può avere diverse funzioni, amplificare il senso delle immagini, servire da ponte strettamente temporale o aiutare la comprensione di immagini del film, tracciarne le linee. Il linguaggio musicale scelto evoca l’epoca in cui i film sono stati girati, i primi decenni del Novecento. Definito cinema comico, trovo riduttivo relegare Keaton in questo ambito in quanto la sua poetica porta a riflessioni profonde del periodo in cui viveva. Non copio o imito lo stile a cui invece propongo la mia indole e i miei gusti che sono ben radicati nel presente. La musica che utilizzo si basa su elementi di musica bassa, non nobile, in quanto Keaton è ben radicato nella quotidianità e ha un forte senso concreto. Quindi utilizzo i suoni del jazz e del blues che erano tipici dell’America del tempo, a cui accosto riferimenti a stili contemporanei come il rock, il pensiero del minimalismo e l’improvvisazione che porta un contributo determinante anche dai miei compagni musicali. Oltre i confini, il nome della rassegna, non intende oltre i limiti della musica che da tempo sono stati superati dalla contaminazione e collaborazioni, ma i confini rimangono a livello istituzionale e nelle pratiche culturali dei generi».

Un’operazione che sta prendendo piede, la musicazione di film?

«Conosco centinaia di artisti che si dedicano ognuno a modo suo alla musicazione di film muti ognuno incline alla sperimentazione. Esiste anche il rumorista e a farne le veci nel nostro ensemble è il batterista».

Un appuntamento per chi?

«Per i cinefili che amano sicuramente questo film e tutti i musicisti che magari vorranno venire a godersi la serata».

Perché proprio The General?

«Ho musicato tutti i film di Keaton e a Bologna li abbiamo riproposti in sei mesi. The General è un film che non suonavo live da tanto e quindi volevo riproporlo per fare una serie di aggiustamenti anche perché da poco abbiamo sostituito il basso elettrico con il contrabbasso e ciò comporta un nuovo assetto e una serie di rielaborazioni».

Tutti i film conclusi, e in futuro nuove sfide?

«A parte portare live ancora per molto questo progetto sto lavorando a due ulteriori progetti come pianista cui tengo particolarmente, che avevo in cantiere da anni, e che mi assorbono totalmente».













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