A Caderzone storie di zingari e di violini

Trento. Zingari, fratelli del vento ma anche, in modo dispreggiativo, vagabondi e bugiardi. Quante cose si dicono sugli Zingari. E quante storie, quanti ma anche quanti pregiudizi , attorno a questo...



Trento. Zingari, fratelli del vento ma anche, in modo dispreggiativo, vagabondi e bugiardi. Quante cose si dicono sugli Zingari. E quante storie, quanti ma anche quanti pregiudizi , attorno a questo popolo. Alcuni sostengono che siano stati loro a fabbricare i chiodi della croce di Cristo e che, per questo, la loro genia è maledetta e costretta a viaggiare per l’eternità. Ma chi maledice? Chi odia? E perché? Cos’è un uomo? La razza? Il pregiudizio? Accompagnato dalla fisarmonica del suo amico Borhat con le melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica, Zhoran lo Zingaro cerca di rispondere a queste domande raccontando storie. Solo storie, senza pretesa di verità. E con il suo violino narra di come uno zingaro aiutò Dio a creare il mondo, di come uno zingaro vinse il violino al Diavolo, di come gli Zingari si dispersero sulla terra. Tutto questo in “Storie di zingari e violini” spettacolo in scena alle ore 21 a Caderzone Palazzo Bertelli all’interno di Giudicarie a Teatro, la stagione teatrale. Le storie di Zhoran sono la conoscenza della cultura orale che, tramandata di generazione in generazione, è sopravvissuta al tempo e a chi ha sperato di sopprimerne la radice. Lo spettacolo è una narrazione che intreccia racconti, tratti o ispirati dalla tradizione Rom, riscritti o reinventati, come è nella natura del raccontare, intervallandoli con riflessioni filosofiche e ironiche, sulla diversità e sull’uomo. Uno spettacolo sarcastico e divertente che, con leggerezza, forse ci aiuta a chiederci chi è l’altro diverso da noi. Si parla invece di famiglia e famiglie a Trento, Teatro Sanbapolis, con lo spettacolo dal titolo appunto “Famiglia” di La Baracca Testoni in scena alle ore 16 per “Anch’io a teatro con mamma e papà”. Uno spettacolo che può suggerire riflessioni e stimolare domande, senza voler fornire o influenzare risposte, un’occasione per indagare la propria visione e allargare lo sguardo ad altre possibili realtà.K.C.













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