TRENTO

Ztl nel mirino, in via Verdi pioggia di multe ai genitori

Il Sacro Cuore chiede un incontro al sindaco. Peterlana (Fiepet): "Va garantito il transito per il carico e scarico"



TRENTO. La nuova regolamentazione della Ztl resta nell’occhio del ciclone. Da una parte c’è chi, come Sandra Toldo, titolare del negozio d’arredamento Capolinea in Via Santissima Trinità, lancia una class action contro il Comune che a suo dire rende la vita impossibile ai piccoli commercianti del centro storico, e la scuola Sacro Cuore che vede i genitori dei propri alunni multati in maniera ricorrente e ormai quotidiana. Dall’altra la Fiepet Confesercenti il cui presidente Massimiliano Peterlana evidenzia alcune criticità, ma anche chi giudica positiva la zona a traffico limitato. " Va garantito però il transito per carico e scarico".

"L’altro giorno è arrivata in ufficio una mamma con multe finora notificate per 1500 euro e mi ha detto che se le pagava non poteva pagare la retta. La situazione attuale - spiega Franca Penasa, amministratrice dell’Istituto Sacro Cuore di piazzetta Verzeri - finirà per mettere in discussione la sopravvivenza stessa della scuola. Abbiamo già presentato una constatazione al comando della Polizia Municipale che ci è stata rigettata ed ora siamo in attesa di un incontro col sindaco". L’aspetto curioso è che le multe sono state elevate per la maggior parte tra le 11.45 e mezzogiorno e non tutte sono state già notificate: "Per la scuola materna e primaria c’è l’obbligo dell’accompagnamento dei bambini. L’uscita è alle 12 e quindi si deve arrivare con una decina di minuti d’anticipo - spiega Penasa - il problema coinvolge 700 famiglie e 130 dipendenti e per noi è un sistema che non va".

Il Sacro Cuore in passato aveva visto accogliere il ricorso presentato al Ministero dei Trasporti dopo che era stato impossibile trovare un accordo col Comune. In quell’occasione era stato stabilito che la scuola avrebbe trasmesso alla Polizia Municipale l’elenco degli iscritti con relativi mezzi ai quali veniva concesso un permesso temporaneo."Dal 2016 non è più possibile attuare questa procedura e i genitori devono andare al Comando e pagare un permesso".

 













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