IL CASO

Valsugana, la Ferrovia perde dipendenti. La Uil: "Vanno in altre aziende che pagano di più"

Rischiano di saltare quattro corse perché un macchinista ha chiesto un permesso sindacale



TRENTO. La ferrovia della Valsugana, in Trentino, rischia di vedere saltare quattro corse, perché manca personale. Un macchinista ha chiesto un permesso sindacale per un'assemblea in vista dello sciopero di domani e non ci sono possibili sostituti. Il punto è, come spiega Domenico Bellocchio, delegato Uil Trasporti, che si sono licenziati in 15, a fronte di 40 assunzioni nel 2014 «per passare ad aziende che offrono una retribuzione maggiore».

In base ai dati del sindacato a Trento ci dovrebbero essere 18 lavoratori, ma sono 13, e a Bassano sono in 4, ma dovrebbero essere 6, mentre a Borgo il personale risulterebbe in pari coi numeri previsti.

A pesare sarebbe la retribuzione di un dipendente di Trentino Trasporti per la Valsugana: 700 euro netti in meno rispetto a contratti con Trenitalia o Italotreno. Bellocchio parla anche di «turni massacranti. Ci vengono chieste - dice - fino a 12 ore lavorative, spesso con sveglia alle 3 di notte. Ma le ferie sono state garantite a tutti».













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