«Sui lavori alla Statale 47 serve il parere della gente» 

Consiglio a Grigno. Il sindaco Fogarotto replica alle minoranze in merito ai progetti presentati dalla Provincia: «Qui ci viviamo noi e quindi siamo proprio noi a dover dire che cosa vogliamo»


Marika Caumo


Grigno. Un consiglio convocato dalle minoranze per discutere la riorganizzazione e raddoppio della SS47 della Valsugana nel tratto tra Castelnuovo e Grigno, a seguito della conferenza pubblica dello scorso 18 novembre. Due le ipotesi progettuali proposte dalla Provincia, la 4 corsie e la 2+2: due diverse scelte pianificatorie con costi, tempi di realizzazione e consumo di suolo assai diversi.

Le motivazioni

«Tanti in paese ne stanno discutendo. Abbiamo convocato questo consiglio perché chiediamo la vostra disponibilità a redigere insieme una delibera condivisa da inviare alla Provincia per sostenere la migliore soluzione per Grigno, un documento unilaterale per rafforzare una posizione univoca- ha spiegato il consigliere Loris Licciardiello- Noi al primo posto mettiamo la sicurezza dei cittadini e la soluzione migliore sono le 4 corsie, l’unica con spartitraffico centrale». Illustrando brevemente le due ipotesi, Licciardiello ha ricordato che «dal punto di vista tecnico, siamo toccati poco dai due progetti, abbiamo minor territorio comunale interessato. Ma a livello di sicurezza siamo quelli che hanno maggiore interesse perché noi di Grigno percorriamo la Statale più di tutti, per lavoro, scuola eccetera. E non parlo solo di incidenti, non si muore solo di quello, ma anche di inquinamento acustico ed ambientale, siamo uno dei pochi, forse l’unico Comune in Regione tagliato in due da una 4 corsie. E il traffico, con la conclusione della Pedemonatana veneta, è destinato ad aumentare».

La risposta del sindaco

Immediata la replica del sindaco Leopoldo Fogarotto, che ha intrattenuto col consigliere un lungo dibattito. «Ci hanno dato tempo 30 giorni perché tutti possano dire ciò che pensano sulla viabilità, le loro paure, proposte ed osservazioni, che poi saranno portate in Provincia - ha precisato il sindaco –. Noi rappresentiamo la gente ed è giusto aspettare che la gente si esprima, non decidiamo prima della scadenza, non è giusto, perché dobbiamo portare avanti la volontà popolare». Ha quindi aggiunto: «Come Comune stiamo facendo più informazione possibile su questa opportunità: molte persone sono venute in municipio per informarsi ma ad oggi non ci è pervenuta alcuna osservazione scritta. Rispettiamo questa forma di democrazia che ci è stata data, attendiamo la scadenza del 18 dicembre e raccogliamo le indicazioni che ci arrivano dai nostri cittadini, per fare poi sintesi e mettere nero su bianco la volontà popolare». Ok quindi ad un documento condiviso, ma solo dopo aver sentito il parere dei cittadini.

«La Provincia prenderà in considerazione solo le osservazioni tecniche sui due progetti, per questo serve un documento politico», ha ribattuto Licciardiello. «Questa è disinformazione, ognuno faccia le osservazioni che ritiene di fare, ciò che è importante per noi, per la nostra viabilità, da Martincelli a Maso Tollo», la replica di Fogarotto. «La vostra posizione?». ha chiesto Rossano Stefani. «Prima aggiustiamo quello che hanno rotto o non hanno fatto finora, poi se sono meglio le 2 o le 4 ci sediamo insieme e, alla luce della volontà della gente, decidiamo», la risposta del sindaco.

Occhio all’inquinamento

Sul piatto anche la centralina di rilevamento dell’inquinamento, il pedaggio, le barriere acustiche a Tezze e, come richiesto dal pubblico (molta la gente in sala), l’apertura totale della strada di Selva che porta ad Ospedaletto, unica alternativa alla SS47, in particolare per i mezzi agricoli. «La decisione politica è già presa, Fugatti nell’incontro con i consigli comunali a giugno lo ha detto chiaramente: la 2+2 è fattibile mentre la 4 corsie, per tempi e costi, no. Peccato che la settimana scorsa non era presente nessuno di loro», hanno concluso dalla minoranza. «Vero che la 2+2 è più fattibile ma quello presentato non è nemmeno un preliminare, la gente deve dire cosa vuole, siamo noi che qui ci viviamo», ha concluso infine il sindaco.













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