Natale 2019 in Vaticano con il presepio di Scurelle 

La “macchina” dei volontari è già in azione per la ristrutturazione completa delle due grandi capanne che verranno collocate in piazza San Pietro


di Marika Caumo


SCURELLE. Il Natale 2019 in Vaticano parlerà valsuganotto. Fervono infatti i preparativi a Scurelle per l'appuntamento che, tra poco più di un anno, porterà il grande presepe ligneo nientemeno che in piazza San Pietro, in Vaticano. Nel 2016 fu la volta dell’albero, il maestoso abete della Val Campelle, dono del Comune e della Valsugana tutta al pontefice. E se per l’albero allora intervenne l’esercito con l’elicottero, per il presepe si è già mossa la macchina dei volontari. «Stiamo chiudendo la fase progettuale, a breve cominceranno i lavori per la ristrutturazione completa delle due capanne, in previsione del viaggio a Roma del 2019», conferma il sindaco Fulvio Ropelato. Numerosi i volontari e le ditte che hanno dato la propria disponibilità per il rifacimento e l’allestimento delle due strutture, che saranno realizzate in modo da poter essere facilmente smontabili e rimontabili in piazza San Pietro, dopo il lungo viaggio.

Le due grandi capanne attuali, per l’impossibilità di venir smontate, non si prestano alla trasferta. E, alla vigilia dei 20 anni, sono pronte per andare in pensione. Sostituite da due copie identiche, anche per dimensioni. È infatti dal 1999 che in piazza a Scurelle, accanto alla fontana, ogni anno nel periodo natalizio viene allestito il presepe noto per la sua bellezza e imponenza. Capanne, personaggi, animali e allestimenti, tutto infatti è a grandezza naturale. L’ideatore del presepe è Ivo Tomaselli, attuale curatore nonché presidente del Comitato Amici del Presepio che, affascinato dalla rappresentazione della Natività di Tesero, volle portare l’idea a Scurelle. Il primo presepio nel 1999 aveva la grande capanna, mentre all’artista Nerio Fontana di Borgo fu commissionata la sagoma in pittura della Madonna e di San Giuseppe, con il Gesù Bambino di terracotta.

Negli anni successivi arrivarono la seconda capanna (2004) e le statue, le cui teste sono realizzate in legno dagli autori fiemmesi Felix e Tiziano Deflorian: volti di pastori, Re Magi, angeli, zampognari, donne e bambini che sembrano “vivi” tanta la minuzia nei particolari e la ricerca di una loro espressività. Alcuni di loro ricordano persone che hanno segnato la storia di Scurelle. Accanto al lavoro dei Deflorian c’è quello di Tomaselli: è lui infatti che adatta i manichini al personaggio, curvandoli, tagliando o aggiungendo pezzi, sistemandoli all’interno della scenografia. È lui che realizza le mani in legno dei personaggi. Oltre una ventina le statue, con il presepe che di anno in anno, grazie al lavoro di Comitato, associazioni e volontari, si arricchisce sempre con nuove figure ed allestimenti. Non mancano gli animali: pecore, agnelli, bue e asino. Tutti partiranno alla volta di Roma, su alcuni camion messi a disposizione di alcune ditte locali, che si sono offerte di effettuare gratuitamente questo viaggio. Comune e Cassa Rurale aiuteranno. «Mettiamo a disposizione il materiale, legno, scandole e tutto ciò che serve per le capanne e il resto», precisa Ropelato.

A distanza di quattro anni dunque un nuovo presepe trentino tornerà a far bella mostra di se a Roma: nel 2015 fu la volta di Tesero, proprio quel paese da cui Tomaselli trasse l’ispirazione. E se nel 2019 il presepe sarà in piazza San Pietro a Roma, a Scurelle altre novità sono in ballo già per questo Natale. Novità che a breve, se i contatti andranno a buon fine, saranno svelate.

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