«Moroder è musica, non rumori molesti» 

Primiero, Valeria Ghezzi (Impianti Tognola) interviene sulla polemica legata al concerto a quota 2.200



SAN MARTINO DI CASTROZZA. Sulla polemica “Moroder sì, Moroder no”, sul concerto che il compositore gardenese, star della disco e famoso autore di colonne sonore, terrà il 7 aprile ai 2.200 metri di Cima Tognola, c’è ora un intervento di Valeria Ghezzi presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari e amministratore delegato di Funivie Seggiovie San Martino spa - Alpe Tognola. La polemica è nata dall’interrogazione presentata in Provincia dai consiglieri Lucia Coppola e Paolo Ghezzi di “Futura”, con la quale si stigmatizzava la tenuta del concerto a Cima Tognola, in pieno Parco di Paneveggio Pale di San Martino, chiedendo di «trovare luoghi più idonei per lo svolgimento di concerti, al fine di preservare aree protette di valore inestimabile».

«Affermare che Giorgio Moroder porti rumori molesti in montagna significa non aver capito nulla. L'idea inoltre è quella di proporre un evento simile ai “Suoni delle Dolomiti”, una delle eccellenze promozionali del turismo Trentino – scrive Valeria Ghezzi -. Moroder è personaggio internazionale con 3 premi Oscar come autore delle colonne sonore di film entrati nella hit parade mondiale. E' giusto promuovere e sviluppare il Parco di Paneveggio Pale di San Martino, ma questo non deve essere motivo di scontro, anzi la convivenza tra l'area sciabile e l'ente dovrebbe rappresentare un valore aggiunto. Anche le società impianti cercano di valorizzare un ambiente unico e straordinario. E' sbagliato e preoccupante sostenere il contrario, soprattutto se a portare questi dubbi sono i consiglieri provinciali. Il curriculum parla per questo artista che ritorna a casa, tra le Dolomiti, un ambasciatore delle nostre montagne nel mondo che ritorna per celebrare la carriera. Interrompe il tour internazionale per proporre grande musica e colonne sonore straordinarie nel rispetto dell'ambiente naturale e puntare più sulle immagini su un grande Led da 30 metri che sui decibel. In Alto Adige una polemica di questo tipo non ci sarebbe stata e i nostri cugini ci potrebbero mettere un attimo a cogliere questa opportunità».

Poi Valeria Ghezzi mette l’accento sul ruolo degli impianti. «Rispettiamo tutti i regolamenti e siamo i primi a non voler danneggiare l'ambiente, un paesaggio che è la base della nostra attività. Presidiamo il territorio, ci preoccupiamo della regimazione idrogeologica e della cura delle aree: proprio le piste da sci diventano zone di pascolo in estate. Dopo l'ondata di maltempo, ci siamo rimboccati le maniche, senza proclami e senza chiedere nulla, per agevolare la ripartenza e salvaguardare la biodiversità liberando strade e sistemando i piani sciabili. Se non ci fossero stati gli impianti, molte zone sarebbero ancora ko. Se non ci fossero economia e lavoro creati dagli impianti il rischio di spopolamento della montagna sarebbe enorme. Parte del ricavato del concerto di Moroder poi verrà utilizzato proprio per far fronte all'emergenza maltempo». (r.b.)













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