L’Apsp di Castello Tesino batte cassa in Comune 

Vuole 80 mila euro di rette che una ospite non ha potuto pagare: ok della giunta  alla mediazione, si difenderà puntando sulle inadempienze della “Suor Agnese”



CASTELLO TESINO. Tira una brutta aria tra l’Apsp “Suor Agnese” e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ivan Boso. E accade proprio nei giorni in cui quest’ultimo ha finalmente designato i cinque futuri componenti del consiglio d’amministrazione della casa di riposo, inviando le proprie scelte alla giunta provinciale cui spetta la nomina, che dovrebbe arrivare nel giro di un paio di settimane una volta vagliata la regolarità formale e quella sostanziale, vale a dire la rispondenza dei candidati ai requisiti di competenza richiesti. Brutta aria, si diceva, perché in Comune è arrivata la richiesta di aderire a una procedura di mediazione promossa dalla stessa Apsp davanti ad Alpi Concilia di Trento, che è appunto un organismo di mediazione civile e commerciale, per il pagamento alla casa di riposo di una cifra non banale: si tratta infatti di 80 mila euro e riguardano rette che una ospite, con le proprie entrate e i propri beni, non è stata e non è in grado di pagare da sola. Si tratta del cosiddetto “domicilio di soccorso” per il ricovero di persone in case di riposo, i cui oneri spettano appunto alle amministrazioni dei Comuni in cui risiedono gli interessati. La richiesta risale in realtà ancora ad aprile, ma è del 10 luglio la delibera della giunta comunale che affronta l’argomento, disponendo di aderire alla procedura di mediazione e incaricando un avvocato (Alessandro Caumo, con studio a Borgo) di seguire la vicenda e di rappresentare la difesa dell’amministrazione comunale, per un compenso di 3.064,15 euro. Ma la spesa complessiva per il Comune sarà maggiore: il documento indica infatti la cifra di 4.637,95 euro, comprendendo infatti anche l’indennità di mediazione dovuta ad Alpi Concilia.

La lettura della delibera offre dettagli di un certo rilievo. Ad esempio, si apprende che il Comune di Castello Tesino ha richiesto un parere dell’Avvocatura dello Stato di Trento, acquisendolo a metà giugno. Parere in cui al Comune si consigliano linee difensive «nei confronti dell’Amministrazione della Casa di riposo, che non si ritiene abbia posto in essere tutte le azioni che aveva a disposizione, a garanzia dell’adempimento da parte dell’ospite delle sue obbligazioni, prima di chiedere al Comune di intervenire». Presenti il sindaco Ivan Boso e gli assessori Nicole Fattore e Jochen Ambrosini, assente giustificato Roberto Fattore, il tutto alla presenza del segretario comunale Bruno Zampedri, la giunta comunale ha approvato la delibera: «Quantomeno per un primo confronto - si legge nel documento, da qualche giorno pubblicato anche sul sito internet dell’amministrazione - andando a vedere quali siano le pretese di controparte, cercando di addivenire ad un accordo che sia conveniente anche per il Comune, ad evitare ulteriori e maggiori danni a carico del Comune, relativi ad eventuali aggravi posti a carico in caso di probabile promozione di causa civile da parte della Casa di riposo, i cui esiti non è possibile in questa sede prevedere».

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