I cambiamenti climatici e i laghi del Lagorai

PRIMIERO. Il Parco di Paneveggio Pale di San Martino ha dato alle stampe un nuovo volume della collana editoriale “Quaderni del Parco”. Si tratta di “Uno studio integrato dei Laghi di Colbricon e...



PRIMIERO. Il Parco di Paneveggio Pale di San Martino ha dato alle stampe un nuovo volume della collana editoriale “Quaderni del Parco”. Si tratta di “Uno studio integrato dei Laghi di Colbricon e Cavallazza”, di Renata Trevisan, docente di Botanica del corso di laurea in Scienze Naturali dell'Università di Padova e che si occupa in particolare dello studio degli ecosistemi lacustri allo scopo di indagare sia gli organismi presenti sia la fitta rete che lega i vari parametri biotici e abiotici.

Nello studio, attraverso l'indagine su una sequenza di sedimenti raccolti nel fondale del nago Colbricon Inferiore è stata ricostruita la storia della vegetazione degli ultimi 13.000 anni. Il toponimo “Laghi di Colbricon” si riferisce a due specchi d'acqua nell'estremità nord orientale della catena dei Lagorai, ai piedi del monte Cavallazza e di fronte al Colbricon: noti con i nomi di lago di Colbricon inferiore (1911 m s.l.m.) e lago di Colbricon superiore (1926 m s.l.m.). Il lago Cavallazza si trova tra il versante Nord dell'omonimo Monte e il versante Est della Cavallazza Piccola, oltre il limite superiore degli alberi, a quota 2.138 m.

Lo scopo primario di questa nuova pubblicazione è fornire informazioni semplici e accessibili a tutti, ma dettagliate e aggiornate su: morfologia, planimetria e batimetria dei laghi di Colbricon e dell'adiacente lago Cavallazza e la loro caratterizzazione limnologica. Sono stati individuati gli effetti dei principali cambiamenti climatici e dell'attività umana sull'ecosistema lacustre e sulla vegetazione circostante. In particolare “dalle Diatomee fossili – spiegano gli esperti del Parco – si è ricostruito il pH delle acque del lago, dalle particelle carboniose e dai macroresti vegetali si sono ricostruiti gli eventi incendiari, dal polline fossile è stato possibile riconoscere i cambiamenti subiti dalla vegetazione che ricopriva il territorio attorno ai laghi in seguito all'alternanza di periodi caldi e freddi. Parimenti, l'indagine geomorfologica ha permesso di interpretare la genesi dei laghi come dovuta a processi tettonici strutturali, ribaltando le precedenti ipotesi che li vedevano come laghi di origine glaciale”.

Molto ricca è la documentazione che illustra, anche attraverso una serie di tabelle, le fasi di monitoraggio, le indagini, i parametri abiotici relativi a temperatura, livello idrico, trasparenza, periodo di gelo e disgelo e i parametri biotici che riguardano tutte le comunità biologiche che vivono nello specchio lacustre.

L'iniziativa editoriale è finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per la Provincia di Trento 2014-2020; la nuova pubblicazione è disponibile presso il Centro Visitatori di Villa Welsperg, in Val Canali, sede del Parco. R.B.













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