Hanno un nome altri 5 caduti del “Sogno” 

Carzano, l’annuncio è stato dato nella cerimonia a 101 anni dal tragico evento della Grande Guerra


di Marika Caumo


CARZANO . La nomina dell'arciduca Martino d'Austria Este a membro del Comitato 18 settembre 1917 e l'annuncio dell'identificazione di altri cinque soldati caduti a Carzano, hanno impreziosito ieri la commemorazione del "Sogno". Una cerimonia che ha concluso due giorni di iniziative, in ricordo di quell'azione bellica che tra il 18 ed il 19 settembre 1917, secondo i piani, avrebbe portato il paesino valsuganotto a diventare la Caporetto austriaca. Ma fallì, provocando la morte di numerosi soldati, sia nel fronte italiano che in quello austro-ungarico. Tra coloro che combatterono a Carzano anche i cinque soldati del quinto battaglione bosniaco, i cui nomi sono stati annunciati ieri dalla presidente del Comitato organizzatore, Piera Degan. «Una notizia che mi è arrivata appena tre giorni fa, ora provvederemo a mettere le targhette con i loro nomi sulla lapide, insieme a quelle dei soldati finora identificati», ha spiegato. La Degan ha quindi consegnato l'attestato di benemerenza ad alcune persone che da anni aiutano il Comitato 18 settembre 1917: i bersaglieri Camillo Ferroni e Alvise Peloso, l'hauptmann Hans Dixter, Annemarie Wieser ed il cavaliere Alfred Hertl.

Comitato che da ieri ha un nuovo membro: l'arciduca Martino d'Austria Este, nipote dell'ultimo imperatore Beato Carlo I d'Asburgo, che da diversi anni partecipa alle celebrazioni di Carzano ed ora è stato accolto quale componente d'onore del Comitato. A lui è stato donato una scatola in legno realizzata da Giusto Capra. «La pace deve partire da noi, dobbiamo iniziare a costruirla e coltivarla tra vicini e conoscenti», ha spiegato l'arciduca, parole riprese poi dal sindaco di Carzano Cesare Castelpietra, il quale ha ricordato il discorso dell'arcivescovo Lauro Tisi che sabato alla marcia per la pace di Carzano ha usato parole dure, sottolineando come ci si debba allontanare «dall'uomo Vodafone», del «tutto intorno a me» «cominciando a togliere l’io, i personalismi e ragionare sul noi».

La giornata domenica ha visto la presenza di numerosi bersaglieri giunti da diverse parti d'Italia (si celebrava l'ottavo pellegrinaggio Cremisi), la compagnia Schützen di Telve, rappresentanze di Gruppi alpini, Kaiserjager (con la delegazione austriaca di Jenbach) e Kaisershutzen e delle forze d'arma. Presente il consigliere nazionale dei bersaglieri Walter Mazzola, il rappresentante dei gruppi storici Kaiserjager Manfred Schuller, il sindaco di Borgo Enrico Galvan e la sua giunta, l'ex sindaco Fabio Dalledonne, il consigliere provinciale Gianpiero Passamani e l'ex senatore Franco Panizza. Al termine della messa celebrata dal parroco don Renzo Scaramella, il canto "Sogno di Carzano" scritto dal maestro Nello Pecoraro ed eseguito per la prima volta dal coro parrocchiale. Infine la sfilata guidata dalla Fanfara dei Bersaglieri "Garibaldina" di Treviolo, Bergamo, e della Banda Folkloristica di Telve.















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